GROSSETO – Cgil, Cisl e Uil affronteranno insieme il confronto con i 28 comuni della provincia di Grosseto in vista della discussione sui bilanci preventivi 2024. Per questo hanno deciso di bruciare i tempi, inviando a ciascun sindaco la comune piattaforma per la nuova contrattazione sociale e territoriale. Un documento molto diverso rispetto a quelli a partire dai quali si discuteva negli anni passati.
Il nuovo approccio alla contrattazione sociale e territoriale, infatti, ha per così dire un approccio “olistico”. I tre Confederali, infatti, hanno deciso di alzare l’asticella del confronto con i Comuni per contrattare interventi che guardino a molti più aspetti che incidono sulla qualità della vita dei cittadini. In altre parole, Cgil, Cisl e Uil non si vogliono più limitare a discutere di tasse e tariffe dei servizi comunali, dalla Tari alla Tosap, fino ai servizi a domanda individuale, o delle modalità di erogazione delle prestazioni di welfare. Ma vogliono poter discutere su ogni singola scelta del Comune: dai trasporti pubblici alle aree verdi; dai contratti applicati in appalti e affidamenti, alle clausole sociali a tutela del personal; dalle politiche della casa a quelle per riqualificazione urbana; passando per le scelte sulla sicurezza, il microcredito alle famiglie in difficoltà, o le politiche abitative e la rete dei servizi sanitari.
«Con questo documento base – chiariscono Monica Pagni (Cgil), Katuscia Biliotti (Cisl) e Federico Capponi (Uil) – abbiamo incardinato i termini del confronto che vogliamo aprire coi sindaci. La cornice è vasta ma ci auguriamo che tutti prendano molto sul serio l’impegno. Stagnazione economica che rischia di degenerare in recessione e impennata di inflazione e tassi d’interesse, si aggiungono agli effetti pluriennali del Covid e delle guerre, alimentando una spirale negativa che sta impoverendo il ceto medio e spingendo sulla soglia della povertà anche chi ha un’occupazione. Uno dei livelli ai quali è possibile tutelare la qualità della vita dei cittadini è proprio quello dei governi locali. Per questo abbiamo messo a punto una piattaforma di contrattazione sociale e territoriale ambiziosa, e siamo fortemente motivati a trattare coi Comuni per cercare di arginare la deriva economica e sociale cui sono purtroppo sempre più esposte le nostre comunità».
Nel mettere nero su bianco i contenuti della piattaforma Cgil, Cisl e Uil sono partiti da una constatazione. «Secondo noi, il nostro è un territorio definibile come a “intermediazione parziale”, per cui come si dà per assodato che ogni scelta che riguardi il mondo delle imprese, dalla Tari alla Tosap, dev’essere sottoposta a procedura di contrattazione, allo stesso modo, ma in direzione opposta, viene ritenuto non si debbano discutere con le rappresentanze sindacali misure che impattano sui diritti di cittadinanza. Cosa che avviene nonostante la sottoscrizione di protocolli come quello firmato fra Anci, Comuni e organizzazioni sindacali, con impegni specifici al confronto proprio su questi temi. Vorremmo ad esempio capire per quale motivo la provincia di Grosseto è l’unica in Toscana dove solo due comuni su 28 adottano il criterio della progressività dell’addizionale Irpef. Per cui in 26 Comuni su 28 si applica l’aliquota massima a tutti i cittadini, ricchissimi, ricchi, ceto medio e poveri, senza alcuna discussione preventiva e come se niente fosse».
Secondo i confederali ci sono anche altri esempi calzanti. «Una contrattazione sociale e territoriale vasta, ad esempio, non può non valutare come incentivare economicamente l’utilizzo di energie rinnovabili e sviluppare le comunità energetiche. I lavoratori dipendenti, da questo punto di vista, hanno sempre pensato che a difendere il proprio tenore di vita bastasse la contrattazione per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro, e di quelli integrativi. Ma oggi è evidente che una contrattazione sociale e territoriale ben strutturata può garantire risultati che incidono sulla qualità della vita dei cittadini quanto i miglioramenti contrattuali. Basti considerare quanto incidono sulle famiglie con bambini tariffe ben congegnate sulle mense scolastiche e i trasporti».