I casi eclatanti di cyberattacchi stanno diventando sempre più ricorrenti e famosi negli ultimi anni, e l’Italia non fa eccezione. Questo fenomeno è legato a diversi fattori, come la crescente dipendenza dalle tecnologie, ma anche il fatto che tali reati possono rivelarsi molto redditizi per gli hacker.
Questi individui senza scrupoli sfruttano l’anonimato online per portare a termine i loro scopi e farla franca. Gli attacchi informatici, dunque, si stanno rivelando una minaccia emergente per la popolazione. Ma come difendersi? In questo scenario subentrano le VPN, tecnologie che consentono di creare una connessione sicura su una rete pubblica.
Nel ribadire l’importanza delle VPN Italia per prevenire o contrastare gli attacchi hacker, addentriamoci negli episodi più famosi verificatisi nel nostro Paese durante l’anno in corso.
Cyberattacchi in Italia: i casi più famosi nel 2023
Tra i casi più clamorosi di offensive condotte dagli hacker in Italia spicca quello che ha colpito il Ministero del Made in Italy a fine maggio scorso. I responsabili sono stati identificati nel collettivo NoName057, che prende di mira Paesi considerati “nemici della Russia”. In questa vicenda specifica si è trattato di un attacco DDoS, sigla che sta per Distributed Denial of Service: i criminali simulano una grande quantità di traffico allo scopo di sovraccaricare un servizio o un sito web, fino a renderlo inaccessibile agli utenti leciti.
Un altro episodio riguarda l’attacco al Ministero della Giustizia avvenuto ad agosto 2023. Questa volta i malintenzionati hanno fatto ricorso al ransomware, impiegato per criptare i dati o bloccare l’accesso ad un sistema informatico. Lo scopo degli hacker è quello di chiedere poi un riscatto per ripristinare l’accesso ai dati.
Vicenda analoga ha interessato il gruppo Poste Italiane, che ha subito un attacco di tipo ransomware dal gruppo Medusa. In questo caso la richiesta di riscatto corrispondeva a 500mila dollari, che Poste non ha voluto pagare. E così, il collettivo ha deciso di pubblicare il bottino rubato a Postel, comprese carte d’identità, passaporti e altri dati personali dei dipendenti.
Accorgimenti per la sicurezza informatica
I fatti di cronaca dimostrano come l’Italia costituisca ormai un bersaglio ghiotto e per questo è giunto il tempo di correre ai ripari. Per non farsi cogliere ancora impreparato, il governo ha stanziato dei fondi appositi per la crescita digitale e la cybersicurezza. Dai fondi previsti dal PNRR, ben 623 milioni andranno a rafforzare la sicurezza cibernetica. Una somma che si aggiunge ad oltre un miliardo investito nel 2022 per prodotti e servizi informatici. Provvedimenti che non possono prescindere dalle soluzioni strategiche, come l’utilizzo di VPN, che l’Italia sta adottando negli ultimi tempi.
Al di là di queste misure è importante, come sottolineato anche dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso, poter contare su una popolazione formata e informata in merito al mondo digitale. È bene che gli italiani siano sempre più consapevoli di quali sono le tipologie di attacchi più frequenti e in che modo cercare di prevenirli.
La sicurezza informatica passa anche dalle piccole cose, come ad esempio prestare attenzione alla scelta delle password, cercando di variarle spesso. Non bisogna dimenticare neanche i servizi offerti dagli antivirus, che vanno aggiornati regolarmente. Un’altra accortezza consiste nell’effettuare frequentemente il backup dei dati più importanti, mettendosi al sicuro in caso di furto di informazioni.
Al di là degli accorgimenti da adottare per non cadere nelle trappole dei truffatori, l’uso di servizi VPN consente di tutelare la rete e di difendersi da contatti indesiderati e potenzialmente malevoli.