GROSSETO – Continuano le polemiche attorno ai post e alle affermazioni del consigliere comunale Andrea Vasellini. Anche la stampa nazionale si è occupata dei suoi post Facebook. Ieri associazioni e partiti che avevano organizzato la manifestazione per l’aborto hanno chiesto le sue dimissioni.
Oggi anche altri partiti si aggiungono alla richiesta chiamando in causa anche la prefetta, Paola Berardino.
«Le volgarità di un consigliere comunale della destra a Grosseto contro Elly Schlein e Rosy Bindi sono inaccettabili – afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’alleanza Verdi Sinistra -. Così come gli insulti sessisti di cui questo signore è autore nei confronti di altre donne sono disgustosi, in un Paese come il nostro dove i femminicidi, le molestie e le violenze verso le donne sono un’emergenza nazionale. Le sue dimissioni dal consiglio comunale della città maremmana sarebbero un atto di decenza, il minimo indispensabile».
«Innanzitutto un abbraccio a Rosi e ad Elly e la solidarietà – prosegue il leader di SI – a tutte le donne vittime delle bestialità di questo personaggio. E poi, in attesa di porre in Parlamento questa vicenda grottesca al ministro dell’interno, dato che il prefetto di Grosseto è una donna e quindi comprenderà ancor meglio la gravità di quelle parole, ed è anche la moglie del medesimo ministro titolare del Viminale, sono certo che compierà tutti i passi necessari – conclude Fratoianni – perchè questo indegno rappresentante delle istituzioni locali non sia protagonista di ulteriori episodi simili».
«A seguito del comunicato a dir poco impreciso del consigliere Vasellini, in quanto organizzatori della manifestazione del 27 ottobre per difendere il diritto all’aborto, ci pare doveroso chiarire qualche punto» affermano Michele Bottoni, Cristian Marchini, Cosimo Garofalo.
«Quella della scorsa settimana è stata una manifestazione all’insegna della nonviolenza sia nella sua preparazione che nel suo svolgimento. Abbiamo avuto personalmente il piacere di invitare il Sindaco perché poteva essere, e in parte è stata, un’occasione di confronto con la cittadinanza. Con il senno di poi, portarsi dietro il consigliere Vasellini non lo ha aiutato a sfruttare questa opportunità al meglio».
«In ogni caso, è stato Michele Bottoni ad invitare esplicitamente il consigliere Vasellini a fare un intervento e argomentare le proprie idee dato che era già sul palco a fare da sfondo al sindaco. La risposta è stata un no seccato. Che gli sia stato vietato di parlare è falso» prosegue la nota.
«Il consigliere Vasellini non ha voluto parlare alla piazza ma da quando è arrivato non ha mancato di provocare i manifestanti, riprendendo le loro reazioni, evidentemente per potersi poi creare una sua narrazione. L’atteggiamento del consigliere è stato fin dall’inizio di disturbo al sereno svolgimento della manifestazione ed è culminato nello zittire una cittadina, con la frase: “stai a cuccia”».
«È solo dopo questa frase inaccettabile che alcuni manifestanti hanno comprensibilmente protestato. Probabilmente a qualcuno sarà sfuggito qualche commento poco lusinghiero sul consigliere comunale ma sicuramente non c’è stato alcun bisogno dell’intervento della Digos che, anzi, a fine manifestazione si è addirittura complimentata per il comportamento delle più di 200 persone che si sono riunite in piazza Dante» affermano ancora gli organizzatori.
«Ci teniamo a concludere dicendo che nella nostra attività politica abbiamo scelto il metodo del dialogo, del confronto e del rispetto per le istituzioni, a quanto pare invece il Consigliere Vasellini preferisce agire come provocatore in piazza e vittima sulla stampa, un comportamento che ci ricorda la categoria dei “politici buoni a nulla ma capaci di tutto” di cui parlava Marco Pannella».
«Ancora una volta Grosseto sale alla ribalta nazionale e ancora una volta non per meriti ma assoluti demeriti del consigliere comunale di maggioranza Andrea Vasellini che in un lasso di tempo molto limitato si è reso tristemente protagonista di episodi assoli vergognosi, specie quando provengono da una persona che ricopre un ruolo istituzionale» affermano dal circolo di Grosseto “Vittorio Stefanini” del partito della Rifondazione comunista.
«Ma andiamo con ordine. Durante la manifestazione a difesa del diritto di aborto della settimana scorsa in piazza Dante il consigliere Vasellini ha tentato di zittire una manifestante intimandogli di fare silenzio e apostrofandola con un vergognoso e offensivo “A cuccia!” mimando il gesto del silenzio. Successivamente risponde poi alla contestazione di un ragazzo del collettivo Kairos inviando allo stesso come risposta l’immagine di una cuccia di cane».
«Infine, forse per spirito di emulazione verso il suo mentore, il sindaco Vivarelli Colonna, pubblica un post dove sbeffeggia Rosy Bindi e Elly Schlein paragonandole a mostri della festa di Halloween. Ci chiediamo come sia possibile che un cittadino e ancor di più una cittadina possa sentirsi rappresentato da chi dimostra un tale disprezzo e arroganza verso l’universo femminile e chissà se il consigliere è abituato a rivolgersi a qualunque donna che non condivida il suo pensiero dicendogli di stare a cuccia e intimando di fare silenzio?» prosegue la nota.
«Un atteggiamento del genere aggressivo e offensivo ci preoccupa e non poco e pensiamo debba portare a una mobilitazione per chiedere le dimissioni del consigliere Vasellini; certi atteggiamenti non sono tollerabili tanto meno se protagonista ne è un rappresentante delle istituzioni che sta dimostrando di essere assolutamente inadeguato al ruolo che ricopre. Grosseto e la sua cittadinanza non lo meritano».
Anche i consiglieri comunali di opposizione comunale del gruppo Grosseto Città Aperta, Carlo De Martis e Marilena Del Santo sono intervenuti sulla questione.
«Gli insulti sessisti ad Elly Schlein e Rosy Bindi contenuti nel post pubblicato dal consigliere comunale Andrea Vasellini – ha dichiarato Marilena Del Santo, consigliera e componente della Commissione pari opportunità – sono diventati un caso nazionale, ricoprendo nuovamente di vergogna la nostra città e, soprattutto, offendendo tutte le donne. Per questo chiediamo che la Presidente della Commissione, Carla Minacci, esca dal suo imbarazzante silenzio e convochi immediatamente la Commissione pari opportunità affinché sia discusso il caso Vasellini. Certo la vicenda non può stupire più di tanto – ha aggiunto -. Vasellini è il capogruppo della lista del sindaco Vivarelli Colonna e ‘delfino’ del primo cittadino. Evidentemente non ha voluto essere da meno del ‘maestro’, già responsabile di gravissime uscite pubbliche sessiste e misogine: dalle offese alla segretaria del Partito Democratico al sostegno alla proposta che vorrebbe obbligare i medici a far ascoltare il battito cardiaco del feto alle donne che hanno deciso di interrompere una gravidanza».
«Come consiglieri comunali – ha detto Carlo De Martis, capogruppo del gruppo di opposizione – al di là delle rispettive appartenenze politiche abbiamo tutti il dovere di rispettare le istituzioni e la comunità che rappresentiamo. Per questo è intollerabile che un consigliere si renda autore addirittura di forme di body shaming contro le donne. D’altronde il caso Vasellini non è altro che l’ultima espressione in ordine di tempo di un approccio culturale che permea l’intera maggioranza di governo grossetana. Appena qualche mese veniva clamorosamente respinta la proposta, presentata da Grosseto Città Aperta insieme al Partito Democratico ed al Movimento 5 Stelle, per realizzare un progetto educativo rivolto ai giovani destinato ad accrescere la sensibilizzazione e la conoscenza della comunicazione in rete e supportare le vittime di bullismo e body shaming.
Ebbene, la proposta non solo fu bocciata ma fu accolta tra le fila della maggioranza con battute e sghignazzi. Ascoltammo consiglieri qualificare il tema come ‘ridicolo’, altri che auspicavano il ritorno alle ‘cinghiate’ come metodo educativo per i più giovani».
«Purtroppo questi temi non sono per niente ridicoli – ha infine concluso -. Ogni giorno tantissime ragazze e tantissimi ragazzi, specialmente in rete, sono vittime di body shaming, una modalità particolarmente odiosa di bullismo che costituisce una vera e propria forma di violenza capace di provocare grandissime sofferenze. E dire che proprio quest’anno l’aula consiliare, della quale il Vasellini nonostante tutto continua a fare parte, ha ospitato gli studenti partecipanti al progetto ‘Con ogni mezzo’, volto ad esaltare il concetto della libertà di comunicare, i quali hanno lanciato un appello alla responsabilità digitale e rimarcato l’importanza di non banalizzare né sminuire gli episodi di violenza verbale, invitandoci a far giungere questo messaggio a tutte e a tutti. Una lezione importante che, evidentemente, il consigliere Vasellini non ha ancora compreso».