GROSSETO – “Stai zitta, a cuccia!” così il consigliere comunale di maggioranza Andrea Vasellini, in piazza con il sindaco alla manifestazione per l’aborto, si è rivolto ad una manifestante come racconta un gruppo di associazioni che ne chiede le dimissioni. Del gruppo fa parte il vollettivo Kairos, la federazione Gd Grosseto, le Donne democratiche, la federazione Pd Grosseto, Sinistra italiana, associazione Tocca a noi.
«Chiediamo pubblicamente le dimissioni del consigliere comunale Andrea Vasellini, in quanto il suo comportamento, che potrebbe erroneamente apparire come di poco conto, quasi buffo, è chiaramente inadatto al ruolo che svolge e ha nettamente superato il limite della decenza».
«Venerdì in piazza, il consigliere comunale Andrea Vasellini ha richiamato al silenzio in modo aggressivo, sia verbalmente sia gestualmente, una delle manifestanti dicendole: “Stai zitta, a cuccia!”. Egli ha poi continuato a mimare il segno del silenzio con fare intimidatorio, oltre che strafottente».
«Il comportamento irrispettoso del consigliere Vasellini è continuato sui social, dove, in risposta ad un post critico pubblicato da un membro del collettivo Kairos, ha pubblicato ed inviato la foto di una cuccia per cani al ragazzo, dimostrando di non rendersi conto della gravità del gesto che ha compiuto in piazza. Oltre a ciò, proprio oggi, il consigliere Vasellini ha dato prova del suo sessismo postando una foto di Elly Schlein e di Rosy Bindi con scritto “Buon Halloween”. A tal proposito, giova ricordare l’articolo 54 della Costituzione: “[…] I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore […]”» prosegue la nota.
«Anche nell’episodio avvenuto in piazza si tratta di un chiaro esempio del sessismo sistemico di cui abbiamo parlato, in cui emerge come in tale ottica la donna debba stare al suo posto, non si debba permettere di dissentire e, nel caso in cui lo facesse, debba essere “rimessa al suo posto”».
«Ebbene, queste sono le colpe del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e del consigliere Vasellini, le quali assumono una particolare rilevanza in quanto rappresentano un’istituzione che hanno fin troppo svilito».
«Il sessismo sistemico è il potere che gli uomini, coscientemente o meno coscientemente, esercitano per mantenere un ruolo egemone all’interno della società e per salvaguardare i loro privilegi. Alla sua base è presente l’oggettificazione e la concezione del corpo femminile come di dominio pubblico. Infatti, parliamo della volontà di controllare i corpi femminili, di giudicare l’uso che ne viene fatto in base a quanto esso sia concorde con le aspettative degli uomini. Il problema è che ogni volta che un uomo dice ad una donna cosa può fare o non può fare con il proprio corpo, come quest’ultimo dovrebbe o non dovrebbe essere, sta disconoscendo la proprietà di quel corpo a quella stessa donna, spogliandola della sua autonomia» prosegue.
«Ritroviamo lo stesso meccanismo anche nelle parole del sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna, quando afferma di voler “riaprire un dibattito” riguardante il diritto all’aborto; un dibattito di cui non c’è alcun bisogno, che non può e non deve essere riaperto, tantomeno da un uomo».
«Quando Antonfrancesco Vivarelli Colonna commenta l’elezione della segretaria del Pd Elly Schlein, dicendo “Ma per 2 euro chi volevate Belen”, stava traducendo la sua disapprovazione di un corpo in mancanza di rispetto. Nel suo ribadire costantemente il non essere antiabortista, nel voler presentare la sua persona come non sessista e non misogina, ponendosi in tal modo fuori dalla questione di genere, si racchiude il nocciolo della famosa frase “Not all men”, che purtroppo è solo retorica. Nessun ragazzo o uomo può dire di non aver mai fatto battute sessiste o di non averle sentite fare ad altri senza ridere con leggerezza; nessun ragazzo o uomo può dire di non aver mai pensato o detto: “se l’è cercata”, “guarda come era vestita”» conclude.