GROSSETO – Inizia domani, primo novembre, la caccia al cinghiale. «Questa non è stata una grande annata venatoria – afferma Gaetano Zambrini presidente provinciale Federcaccia – in un momento come questa la caccia al cinghiale tira per la maggiore».
Si calcola che circa il 65% dei cacciatori totali (che in Maremma oscillano tra i 6 e i 7mila) pratichi la caccia al cinghiale.
«Purtroppo negli anni la popolazione di cinghiali è diminuita sensibilmente. Un po’ la siccità e la carenza di ghiande che hanno portato i branchi a spostarsi (sono animali erranti), un po’ la caccia di selezione e il contenimento che vengono fatti tutto l’anno oltre ad essere vittime spesso dei predatori, dei lupi».
Nei giorni scorsi c’è stata la caccia al passo, che ha visto la presenza più che altro di colombi, mentre i tordi sono mancati. Una situazione che però riguarda anche altre specie. «La diminuzione della piccola selvaggina è evidente: starna, fagiano, sono in calo».
Ma in calo negli anni sono anche i cacciatori. Tra chi, troppo anziano, smette de i giovani che iniziano che sono pochi. «Quast’anno abbiamo avuto un centinaio di nuovi porto d’armi».
Il presidente Zambrini conclude con un augurio di buona giornata «di caccia a tutti, sperando che vada tutto bene e non ci siano incidente».