GROSSETO – “La solennità di Tutti i Santi e la commemorazione dei fedeli defunti ci offrono l’opportunità di riflettere, ancora una volta, sul significato dell’esistenza terrena e sul suo valore per l’eternità. Questi giorni di riflessione e di preghiera costituiscano per tutti un invito ad imitare i Santi, rimasti fedeli al progetto divino per tutta la vita”.
Erano state queste le parole che papa Francesco, nel novembre 2021, aveva consegnato alla riflessione dei cristiani in occasione delle celebrazioni del 1 e 2 novembre. E aveva continuato: “Ricordiamoci che la comunione della Chiesa comprende non solo i fratelli e le sorelle in questo mondo, ma anche i nostri cari defunti. Camminando nello Spirito, compiamo dunque l’opera della misericordia spirituale di pregare per loro affinché raggiungano presto la meta dell’eterna visione di Dio”.
Parole che possono aiutare ad orientare mente e cuore per le celebrazioni del 1 e 2 novembre che la Chiesa si appresta a vivere.
Quella dei santi è una festa antichissima nell’Europa latina, che iniziò a celebrarla già a partire dall’ottavo secolo dopo Cristo. Poi si diffuse a Roma come unica festa per tutti i santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente sulla terra. Ne capiamo tutto il valore se ci rifacciamo a quanto il catechismo dice a proposito della santità, vocazione a cui ogni battezzato è chiamato.
La memoria dei defunti, invece, nacque su ispirazione di un rito bizantino che celebrava tutti i morti, il sabato prima della domenica di Sessagesima, all’incirca in un periodo compreso tra la fine di gennaio e il mese di febbraio.
Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense si stabilì infatti che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1º novembre per celebrare i defunti, e il giorno dopo l’eucaristia sarebbe stata offerta pro requie omnium defunctorum; successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa cattolica.
Il 1 novembre il vescovo Giovanni presiederà la Messa solenne delle ore 11 in cattedrale.
Le celebrazioni al cimitero della Misericordia
Il cimitero della Misericordia, a Grosseto (via Aurelia nord), da lunedì 30 ottobre fino a domenica 5 novembre sarà aperto con orario continuato dalle 8 alle 18.
Il 1 novembre il Vescovo vi si recherà per presiedere la Messa delle ore 16, mentre il 2 novembre SS. Messe alle 9, alle 10 e alle 15.30. Al termine di quest’ultima celebrazione verrà impartita la benedizione, mentre alle 11.15 avrà luogo la deposizione di una corona al Monumento ai caduti del 4° Stormo.
Al cimitero comunale di Sterpeto
Questa domenica, 29 ottobre, alle 9.15 e alle 16 Messa e benedizione dei lumini.
Il 1 novembre Messa alle 9.15 mentre alle 16, partendo dal cancello dei lotti P/Q, Rosario e benedizione delle tombe dei vari settori.
Il 2 novembre il Vescovo sarà a Sterpeto per presiedere, alle 9.15, la Messa in suffragio dei defunti e dei caduti, alla presenza delle autorità civili e militari del territorio. Messa anche alle ore 16.
Dal 2 al 9 novembre, poi, ottavario dei defunti: Messa ogni giorno alle ore 16.
La sera del 2 novembre, nella parrocchia di Marina di Grosseto sarà celebrata la Messa anche alle ore 21.00.