GROSSETO – «Nei giorni scorsi il sindaco di Grosseto ha promosso pubblicamente una proposta di legge di iniziativa popolare, invitando i cittadini a recarsi a firmare in municipio. Eppure la stessa amministrazione comunale, a distanza di un anno, non consente a ben sei proposte di deliberazione di iniziativa popolare, promosse da alcune associazioni e sostenute da oltre 600 firme di elettori grossetani che si sono recati a firmare in quello stesso ufficio, di essere discusse e votate dalla Giunta e dal Consiglio comunale, come prevedono la Costituzione della Repubblica italiana, il testo unico degli enti locali, lo statuto del Comune di Grosseto ed il relativo regolamento comunale» afferma Matteo Della Negra firmatario di alcune delle proposte di iniziativa popolare.
«Oltre a ciò il sindaco, da mesi non risponde ad una petizione sostenuta dalle firme di 550 grossetani. E allora come può invitare la popolazione a partecipare chi per primo non rispetta la partecipazione della popolazione? Come può un’amministrazione chiedere il rispetto della legalità ed essere credibile se essa stessa non rispetta né i regolamenti comunali, né la legge nazionale, producendo un grave impedimento alla partecipazione dei cittadini invece di promuoverla?».
«In merito alla petizione con 550 firme, si tratta della richiesta di realizzare attraversamenti pedonali sicuri su via Castiglionese, a cui il sindaco non ha ancora risposto nonostante da circa tre mesi siano scaduti i termini regolamentari per farlo. Riguardo alle sei proposte di deliberazione con oltre 600 firme autenticate, si tratta della proposta per la realizzazione di un piano di manutenzione di strade e marciapiedi da pubblicare sul sito del Comune, della proposta per portare centinaia di studenti stranieri a vivere e studiare a Grosseto, con un importante impulso economico alla città, delle tre proposte per istituire la consulta per la salute, la consulta per gli animali e la consulta per il verde e della proposta per un tavolo tecnico per la realizzazione di un’area camper comunale» prosegue Grosseto al centro.
«Esse avrebbero dovuto approdare all’esame della Giunta e del Consiglio comunale entro quattro mesi dalla raccolta delle firme, avvenuta a novembre dello scorso anno, ma è trascorso quasi un anno. Ritengo grave che il segretario generale Simone Cucinotta, attraverso una personale interpretazione della normativa, citando norme in modo inesatto, poiché non riportano quanto da lui asserito, e arrogandosi pareri che secondo la normativa spetterebbero agli organi politici – il Consiglio e la Giunta comunale – abbia inizialmente dichiarato inammissibili quattro delle sei proposte popolari. Solo in seguito all’interessamento della Prefettura di Grosseto, contattata dalle associazioni, il segretario generale Cucinotta ha parzialmente rivisto i suoi pareri, ammettendo alcune proposte all’istruttoria degli uffici».
Della Negra si rivolge direttamente al primo cittadino: «Le pongo ancora una domanda, sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna: ha intenzione di rimuovere gli ostacoli che impediscono l’effettiva partecipazione dei grossetani alla vita pubblica, rispettando e facendo rispettare l’articolo 3 della Costituzione, l’articolo 8 del Testo unico degli enti locali, gli articoli 2, 3, 4, 6, 9 e 45 dello Statuto comunale e gli articoli 33 e 34 del Regolamento comunale degli istituti di partecipazione popolare dei cittadini? Il mancato rispetto delle norme e la disattesa della tempistica mortifica l’impegno dei cittadini e crea sfiducia nell’Istituzione che lei rappresenta. Invece un’applicazione corretta delle stesse incoraggerebbe tante persone a partecipare, prendendo gusto per la vita pubblica, linfa vitale per una città migliore».