GROSSETO – “Se è da tempo al centro del dibattito locale, il futuro del maxi distretto che fa capo al Coeso entra anche in quello regionale, visto che nell’ultima seduta della Terza Commissione abbiamo iniziato a discutere della mozione sul tema che ho firmato insieme al vicepresidente del Consiglio Scaramelli, coinvolgendo, dunque, maggioranza ed opposizione” afferma il vicepresidente della Terza Commissione Sanità, Sociale e Sport e consigliere della Lega Andrea Ulmi.
“Il vicepresidente Scaramelli – afferma Ulmi – in quanto primo firmatario ha illustrato la mozione sostenendo che l’attuale maxi distretto, che comprende l’area grossetana, metallifera e dell’Amiata, sia troppo grande e come in Regione si sia già verificato il precedente di Arezzo, con il ritorno ai distretti precedenti, in una situazione in cui non era stata costituita una società della salute. Prendendo la parola ho voluto ricordare come siano state depositate, sempre in Regione, e consegnate nelle mani del presidente della Commissione Sostegni, oltre duemila firme raccolte con una petizione popolare nella zona delle Colline Metallifere e come, anche alla luce di un mio emendamento al Prs, il Consiglio abbia ritenuto che in questo processo vada considerata la volontà dei cittadini del territorio coinvolto”.
Ma Ulmi è andato anche oltre. “Il movimento di protesta e di disagio – sostiene il vicepresidente della Commissione Sanità- si avverte in tutta la zona del maxi distretto. Grosseto, che vanta la metà della popolazione totale, non ha la rappresentatività che gli compete, per cui non può far valere le proprie necessità, che sono poi quelle dei cittadini residenti. Lo stesso accade sull’Amiata, dove da tempo esiste un movimento che privilegerebbe il distacco da quello rappresentato dal Coeso per formare un distretto con il versante senese della montagna. Da questo si evince che, per motivi diversi, ma fondamentalmente per le diversità ‘geosociali’, c’è una voglia di revisione dell’attuale situazione e la politica deve ascoltare la voce dei cittadini. E’ facile infatti capire come Grosseto ha poco da spartire a livello di problematiche con Monterotondo Marittimo o Castiglione della Pescaia con Castell’Azzara”.
Da qui l’interesse ormai manifesto del Consiglio Regionale sull’argomento. “Il presidente della commissione Sostegni – conclude Ulmi- ha proposto di programmare delle audizioni, partendo dal presidente della associazione Fare, che ha raccolto le firme, per poi proseguire con il presidente del Coeso, la Asl ed i sindaci facenti parte del maxi distretto. Da tutto questo ci sembra di capire che così come è adesso il Coeso/SDS sembrerebbe avere un destino segnato, perché, per una ragione o per l’altra, non piace e quindi, o un ritorno ai distretti territoriali così come erano prima del 2017 o una profonda riforma dell’attuale, sembrano essere le soluzioni inevitabili per dare una risposta ai cittadini ed ai territori”.