GROSSETO – “L’interruzione volontaria di gravidanza normata dalla legge 194 si basa su un principio di libertà delle donne. È una scelta da difendere e migliorare non rendere ancor più difficile”. Così Veronica Tancredi, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Grosseto, critica la posizione del sindaco di Grosseto sulla legge 194.
“L’adesione del sindaco Vivarelli Colonna – prosegue la Provincia – alla proposta di legge per aggiungere all’art.14 della legge sull’aborto un comma che preveda l’obbligo del medico di far ascoltare alla donna che ha intenzione di abortire il battito del feto rappresenta purtroppo l’ennesimo tentativo di mettere in discussione il diritto all’aborto faticosamente conquistato dalle donne. Obbligare una donna ad ascoltare il battito del feto è una forzatura e una violenza psicologica che aggiunge angoscia e sensi di colpa a una scelta già difficile”.
“La legge 194 del 1978 all’art. 5 prevede un sistema che dà modo e tempo alla donna di prendere la sua decisione in modo consapevole, supportata dal consultorio, dai medici della struttura sanitaria o dal medico di fiducia. Chi decide di abortire non lo fa mai a cuor leggero, ma vive sulla propria pelle il peso di una scelta che decide di fare per motivazioni personali che vanno rispettate.
«Il diritto all’aborto in sicurezza dovrebbe essere acquisito. Non dimentichiamo i tempi in cui l’aborto era illegale e le donne erano costrette a ricorrere a vie clandestine non sicure che mettevano a rischio la loro vita – prosegue Tancredi -. Come diceva Tina Anselmi, firmataria della legge sull’Interruzione volontaria di gravidanza “le conquiste non sono perenni per il solo fatto di averle raggiunte, vanno sorvegliate e difese”».
«Sorvegliate e difese in vista di ingerenze e limitazioni della libertà di scelta e autodeterminazione delle donne, quale appare in questa proposta di legge – conclude la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Grosseto -. Da qui, da una legge che ha 45 anni si dovrà piuttosto pensare ad altre conquiste».