GROSSETO – “Dimensionamento scolastico, problematiche e prospettive” è il titolo dell’incontro promosso da Upi Toscana in collaborazione con la Provincia di Grosseto che si è svolto questo pomeriggio a Palazzo Aldobrandeschi, con la partecipazione dell’assessore regionale all’istruzione Alessandra Nardini; Gianni Lorenzetti, presidente di Upi Toscana; Alessandra Biondi, sindaca del Comune di Civitella Paganico e componente del direttivo Anci Toscana. L’incontro ha visto un’ampia partecipazione tra sindaci e assessori dei comuni del territorio provinciale e di altri territori della Toscana, le associazioni sindacali e i rappresentanti del mondo della scuola.
“Siamo fortemente preoccupati per due provvedimenti nazionali, – afferma il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola – uno contenuto nella legge di bilancio del 2023 approvata a dicembre dello scorso anno e un decreto interministeriale del giugno scorso che definiscono il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la loro redistribuzione tra le Regioni d’Italia. Di fatto viene operato un taglio sostanziale delle autonomie scolastiche in modo indistinto su tutto il territorio nazionale, non tenendo conto di chi ha già avviato da tempo un percorso virtuoso di riorganizzazione della rete scolastica, come ha fatto la Toscana, rispetto a chi quello sforzo non lo ha ancora fatto. Solo nella nostra Regione si parla di un taglio di 24 autonomie scolastiche, passando dalle attuali 470, alle 455 nell’anno scolastico 2023-2024; alle 452 l’anno successivo, fino alle 446 nell’anno scolastico 2026-2027. E tutte le Province sono potenzialmente interessate dai tagli. In Provincia di Grosseto sono a rischio 7 autonomie scolastiche.”
“Bene ha fatto la Regione Toscana – prosegue Francesco Limatola– ad aver sollevato la questione di legittimità costituzionale rispetto alla legge di bilancio, ad aver fatto il ricorso al Tar del Lazio per il decreto applicativo della legge di bilancio e ad aver anche preso la decisione di non intraprendere accorpamenti finché il giudice non si sarà espresso. La Provincia di Grosseto insieme alle altre Province rappresentate da Upi Toscana che ringrazio per aver voluto organizzare questo incontro sul nostro territorio, e insieme ai Comuni rappresentati da Anci Toscana, sosterrà la battaglia della Regione Toscana. Tra l’altro la questione di legittimità costituzionale è stata sollevata anche da altre Regioni”.
“Il piano di dimensionamento, comunque lo si voglia chiamare – conclude Francesco Limatola – si configura come un taglio di risorse finanziarie e professionali a danno della scuola pubblica e viene giustificato dal Ministro come la necessità di ottemperare a quanto previsto dalle direttive europee in materia di attuazione del Pnrr. Io sono andato a leggere gli atti e non ho trovato questa disposizione europea che impone dei tagli. Anzi credo che la scelta del Governo oltre ad essere sbagliata, sia profondamente in contrasto con le stesse priorità che il Pnrr rispetto al nostro sistema scolastico. Il Pnrr parla di miglioramento della qualità dei processi educativi, di lotta alla dispersione scolastica, di sostegno alle aree interne e periferiche. Il calo demografico c’è e ci sarà la diminuzione del numero di studenti e studentesse, ma questo dato non deve essere preso a pretesto per tagliare, piuttosto deve essere un ulteriore spinta ad investire nella scuola pubblica, mantenendo le istituzioni scolastiche nei territori marginali. Auspico nella riattivazione di un tavolo, per tornare a ragionare sul dimensionamento scolastico, tenendo conto dei territori e non trattando gli studenti come dei numeri. Auspico che si torni a concepire la scuola pubblica come un investimento e non come un costo.”