FOLLONICA – “Siamo esasperati e in difficoltà: possiamo affrontare la stagione invernale con queste premesse”. Marco Caverni, imprenditore follonichese e presidente del mestiere Legno e arredo di Cna Grosseto commenta l’allagamento che si è verificato nel pomeriggio di mercoledì 18 ottobre, a Follonica.
“Se di fronte alla prima ‘bomba d’acqua’ la zona industriale diventa irraggiungibile, con oltre 30 centimetri di acqua nell’area più a ridosso della ferrovia, capannoni allagati e la conta dei danni da fare – aggiunge – cosa potremo aspettarci quando le piogge diventeranno più frequenti?”.
Caverni chiede, quindi, nuovamente, chiarimenti all’amministrazione comunale: “Con tempi certi per l’esecuzione dei lavori da fare e un responsabile dell’attuazione del programma dei lavori a cui fare riferimento. Attendevamo la primavera per avere lo studio sui lavori da fare al sistema fognario, che avrebbero dovuto risolvere, almeno in parte, questa situazione incresciosa. Ma se lo studio ancora non è stato presentato a noi artigiani e imprenditori della zona, viene da pensare che ci vorranno altri mesi prima che si possa intervenire. E intanto, a ogni pioggia forte, i tombini continuano ad aprirsi, con notevole pericolo per qualsiasi passante, gli immobili si allagano, i mezzi non transitano. È fondamentale riuscire a risolvere definitivamente la questione, trovando anche le soluzioni necessarie per oltrepassare la ferrovia, che rappresenta un freno per il deflusso delle acque, e raggiungere il depuratore che in linea d’aria è vicinissimo. Serve farlo subito: d’altra parte, in altre zone di Follonica, forse più turistiche, sono state prese decisioni coraggiose e avviati lavori ingenti. Eppure le imprese di questa zona industriale sono tra le più importanti per l’economia della provincia”.
In attesa di interventi più strutturati Caverni chiede che ci sia più pulizia: “Serve aumentare e migliorare, magari prevedendo anche qualche passaggio a mano, la pulizia di tutta l’area, perché spesso sono i residui di foglie, sfalci e altro a bloccare le caditoie e gli scarichi. Forse con piccoli interventi più frequenti potremmo evitare, ogni volta, di trovarci in queste condizioni e presentare sempre le stesse richieste all’amministrazione comunale”.