SCARLINO – Venerdì scorso la Venator ha comunicato la composizione del nuovo consiglio di amministrazione che sarà impegnato nell’affrontare la difficile situazione che ha attraversato la società nel recente passato.
“Un segnale da valutare positivamente – secondo la Ugl Chimici – soprattutto perché il nuovo CdA oltre ad aver confermato la presenza di Simon Turner in qualità di presidente e Ceo, è composto da molti manager legati al settore del titanio”.
Roberto Bocci, segretario provinciale Grosseto-Siena della Ugl Chimici, dichiara: “La notizia della nomina del nuovo consiglio di amministrazione era nell’area da tempo, stavamo solo aspettando l’ufficialità. Crediamo che sebbene tutto questo sia positivo, non debba distoglierci dalle problematiche che attraversano in maniera trasversale lo stabilimento di Scarlino, strettamente legato alle autorizzazioni per lo stoccaggio dei gessi rossi e alla situazione di mercato per ora ancora incerta”.
Daniele Barometri Rsu Ugl all’interno della Venator ribadisce: “Stiamo aspettando da molto tempo da parte della Regione, un’autorizzazione che possa permettere all’azienda di riprendere le attività, garantendo così stabilità e serenità a decine di lavoratori sia dipendenti Venator che delle ditte appaltatrici. Crediamo che questa situazione di continua incertezza non sia più sostenibile, perché le famiglie hanno bisogno di sicurezze per programmare il loro futuro”.
Roberto Bocci continua: “Sono mesi che la Venator paga gli stipendi ai lavoratori scegliendo di non attivare gli ammortizzatori sociali, ma non sappiamo quanto questo potrà ancora durare. Dopo l’incontro di agosto in Regione, speravamo che qualcosa si potesse muovere più velocemente, ma siamo ancora in una attesa estenuante per tutti. È per questo che come Ugl chiediamo ancora una volta agli uffici regionali di pronunciarsi al più presto, concedendo le autorizzazioni per lo stoccaggio temporaneo nell’area di proprietà del Comune di Scarlino, necessarie per iniziare a dare un futuro allo stabilimento. Allo stesso tempo chiediamo all’azienda di fare i suoi passi, presentando sia il progetto per lo stoccaggio definitivo sempre nell’area comunale, sia il progetto per la cava della Vallina”.
In definitiva per la Rsu Ugl è arrivato il tempo delle responsabilità perché non è più possibile procrastinare oltre. “Tutte le parti in causa, Regione e azienda, devono fare uno scatto in avanti, è da molto tempo ormai che i lavoratori e le loro famiglie stanno pagando questa situazione, aspettano delle risposte concrete che tardano ad arrivare. Sappiamo che la strada è ancora in salita, ma un primo passo può essere una concreta speranza per il futuro. La Ugl a tutti i livelli sarà sempre presente per tutelare e far sentire in ogni sede la voce dei lavoratori, che continuano ad essere loro malgrado la parte più fragile della catena”.