CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – “Ieri a Castiglione della Pescaia si è consumata l’ennesima pantomima in salsa demagogica della giunta comunale a guida Elena Nappi”. A dirlo il consigliere comunale di opposizione Alfredo Cesario.
“Durante la seduta consiliare, infatti, è stata chiamata la votazione sulla delibera per il conferimento a Italo Calvino della cittadinanza onoraria – spiega -, senza però che venisse data la possibilità ai vari gruppi consiliari di rilasciare, nel corso della votazione stessa, le rispettive dichiarazioni di voto”.
“W Castiglione ha ovviamente votato a favore della delibera per l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Italo Calvino, non solo perché uomo affezionato al nostro paese, ma soprattutto perché gigante della letteratura italiana, figura dotata di una levatura intellettuale e di una libertà di pensiero che difficilmente, ancora oggi, riesce a trovare eguali nel panorama variegato e composito di scrittori, autori e liberi pensatori. Il fatto però di non aver potuto motivare le ragioni che hanno portato ad accogliere la delibera, non solo ha ridotto drasticamente il valore democratico del confronto, ma ha formalmente trasformato una celebrazione come quella del centenario in un mero atto burocratico, a beneficio di una passerella politica davvero inopportuna”.
“Non a caso l’arrivo nell’aula consiliare del presidente della Regione Eugenio Giani, di cui i gruppi di opposizione non erano stati in alcun modo avvisati preventivamene, ed a cui è stata data immediatamente la parola, ha dato dimostrazione plastica di come, dietro ad un atto celebrativo, ci sia invece stato un intento dichiaratamente politico. Un intento che si è trasformato, nella seduta consiliare di ieri, in un chiaro atto di ostilità politica, mancanza di rispetto istituzionale e vera e propria maleducazione verso l’opposizione che, mi preme ricordare, rappresenta la metà dei votanti castiglionesi”.
“Da qui la decisione di abbandonare l’aula del Consiglio. Per questo motivo, nei prossimi giorni, W Castiglione si riserverà di eccepire, nelle sedi opportune, la forzatura imposta dalla giunta Nappi che non solo ha impedito di rilasciare le dichiarazioni prima della votazione, ma ha concesso la parola ad un soggetto terzo, non appartenente al Consiglio, senza che il suo intervento fosse stato inserito nell’ordine del giorno”.