ARCIDOSSO – C’è chi non è affatto d’accordo con il decreto che obbliga a dichiarare il possesso di camini e stufe, pensato per tenere sotto controllo l’inquinamento. In particolare Pier Paolo Camporesi del Pci di Arcidosso ha deciso di rivolgersi al presidente dell’unione dei Comuni Amiata Grossetana perché intervenga in Regione.
“La Delibera Regionale n°222/23 che dal 1° ottobre – dice Camporesi – impone per tutti i cittadini residenti nella regione Toscana l’obbligo di dichiarare il possesso di caminetti e stufe a legna. La delibera in questione si riferisce ai problemi di inquinamento delle città. Mi viene da pensare che il legislatore pensi esclusivamente al “bene” delle aree densamente popolate dove le pm10 superano la soglia e ignori le conseguenze che la stessa norma potrebbe arrecare ai corregionali che abitano in altre zone della Toscana, come quelle montane, dove l’inquinamento dell’aria è nella norma”.
“Sappiamo che chi abita per vari motivi nelle zone montane è consapevole di non godere degli stessi vantaggi di chi vive in città – dichiara il Psi -, mi riferisco soprattutto ai servizi e altre “comodità” a volte indispensabili alla vita, anche se ha il vantaggio di avere a disposizione i benefici che ci offre la natura. Non si tratta di mettere in competizione i due contesti, ognuno fa le sue scelte, ma sarebbe giusto avere tutti gli stessi diritti come vederci ridotte le tasse o il costo di certi servizi indispensabili e soprattutto non essere penalizzati da scelte fatte che riguardano le città. Questo ritengo potrebbe essere un argomento da sviluppare ulteriormente per favorire il ripopolamento delle nostre zone”.
“Detto questo – conclude Camporesi rivolgendosi al presidente – sa bene che il riscaldamento con le legna rappresenta per molti concittadini un’importante fonte di calore e va ad integrare impianti di riscaldamento di altro genere. È questa una forma di micro economia del territorio legata al valore dell’abitare in montagna. Altro punto, di non secondaria importanza, è che il censimento di camini, stufe ecc… possa preludere ad un’ ulteriore tassa che andrebbe ad aggiungersi alle altre che già stanno sfiancando il budget delle famiglie”.