PORTO ERCOLE – Il “camposantino” è un cimitero storico di Porto Ercole, conosciuto anche come il vecchio cimitero ottocentesco. Costruito tra il 1834 e il 1897, ha accolto le sepolture della popolazione locale per molti anni. Dal 1897 invece fu edificato l’attuale cimitero.
«Sebbene sia parzialmente in rovina – afferma Marco Nieto – , si possono ancora ammirare le mura di cinta e l’antica cappella, sebbene sia in uno stato di abbandono».
«Nella foto che abbiamo inserito potete osservare l’ultima ed unica colonna delle quattro, rimasta in piedi ed integra ma come potete ben notare anche quest’ultima colonna si trova in gravissime condizioni tali da chiedere la messa in sicurezza della stessa».
«Grazie all’impegno di un gruppo di volontari – prosegue Nieto -, l’area è stata ripulita di recente, rendendo di nuovo accessibile questo importante luogo di memoria. È impostante sottolineare che il camposanto è solo una delle numerose aree storiche di Porto Ercole che sono state trascurate e ignorate nel corso degli anni».
Secondo lo storico locale Alessandro Ferrini, «esso fu addirittura il terzo cimitero in ordine di tempo della comunità di Porto Ercole. Questo antico camposanto è testimone della storia della comunità di Porto Ercole e rappresenta una parte importante del patrimonio storico della zona».
Situato nella vallata tra il Poggio delle Bicche ed il Poggio del Forte Stella, a monte dell’attuale via Panoramica, il Camposantino è una diretta conseguenza dell’editto di Saint – Cloud, promulgato nel 1804 da Napoleone, il quale stabilì che le sepolture dovessero essere effettuate al di fuori dalle mura cittadine.
«Queste aree hanno un grandissimo potenziale turistico, considerando la loro vicinanza alla strada principale e al centro del paese, oltre alla loro notevole estensione. Sarebbe auspicabile valorizzare e promuovere adeguatamente queste risorse storiche, al fine di attrarre i visitatori e preservare il ricco patrimonio culturale di Porto Ercole».
Per questo, conclude Nieto: «Sollecitiamo l’Amministrazione a valorizzarlo per prevenirne il degrado ormai avanzato e per mettere in atto tutte le misure per salvaguardarlo e renderlo fruibile e accessibile al turista».