GROSSETO – La Città visibile è stata un successo. La manifestazione d’arte e animazione culturale promossa dal Polo Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura, in co-organizzazione con il Comune di Grosseto, in collaborazione con l’istituzione Le Mura, la Pro Loco di Grosseto e il contributo della Fondazione CR Firenze, ha celebrato quest’anno la sua quattordicesima edizione.
E la risposta della città è stata incredibile: gli ingressi alla mostra “Gli anni Sessanta a Grosseto. La rivoluzione della modernità” hanno toccato quota 1.897 e la “Notte visibile”, sabato 23 settembre, ha animato il centro cittadino come non accadeva da tempo, con i tre musei cittadini, Polo Le Clarisse, Museo di storia naturale della Maremma e Maam-Museo archeologico e d’arte della Maremma, pieni di visitatori. Insomma il bilancio è più che positivo.
«Siamo veramente soddisfatti della riuscita della quattordicesima edizione della Città visibile – dichiarano Giovanni Tombari, presidente di Fondazione Grosseto Cultura e Mauro Papa, direttore del Polo Le Clarisse –: è innegabile che manifestazioni del genere siano motori di promozione della nostra città e delle sue bellezze, spesso non conosciute neppure dagli stessi grossetani. Vedere tantissime persone nel centro storico durante la Notte visibile è stato bellissimo: quello che ci ha fatto ancora più piacere è che ci fossero moltissime famiglie con bambini piccoli che hanno avuto modo di vedere la loro città sotto altri punti di vista».
«Un ringraziamento particolare va a tutti i volontari che hanno proposto gli eventi, ai commercianti di via Vinzaglio che hanno sin da subito accolto le nostre proposte e agli sponsor di Fondazione Grosseto Cultura, che rendono possibile iniziative come la Città Visibile. Proprio per questo abbiamo già in cantiere tante idee per il prossimo anno. Stiamo infatti pensando di raddoppiare la data dell’evento clou della rassegna: una due giorni con la Notte visibile dedicata alla cultura e alla partecipazione. E poi, visto il successo del tema di quest’anno, stiamo valutando l’ipotesi di dedicare le prossime edizioni ad altri decenni della storia grossetana. La celebrazione degli anni passati coinvolge molto da vicino i grossetani e ciò fa sì che questa manifestazione diventi ancora più partecipata».