GROSSETO – La città cambia estetica con le nuove targhe toponomastiche e i nuovi numeri civici, con materiali e colori diversi.
“Percorrendo le vie del centro storico cittadino emergeva un conglomerato di materiali diversi utilizzati per le targhe delle intestazioni delle vie, oltre a incongruenze nella distribuzione della numerazione stesse. Il Comune ha voluto attivarsi, restituendo alle targhe e alla numerazione civica conformità alle norme vigenti e omogeneità estetica – dichiara l’Amministrazione comunale -. Per farlo, si è provveduto all’utilizzo di un materiale tradizionale quale la ceramica invetriata lavorata artigianalmente, con colori e simboli che richiamano la nostra città. La scelta è ricaduta sui colori bianco e rosso e sul simbolo del grifone armato di spada. Un’azione grazie alla quale è migliorato l’aspetto estetico delle vie del centro: corso Carducci, piazza del Duomo, piazza Dante e le vie Manin e Ricasoli”.
“Bene – commenta il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna – il piano di restyling relativo agli arredi stradali delle nostre vie. Il progetto parte dalle strade e dalle piazze principali del centro storico, fino a interessare tutto l’anello viario comprese all’interno delle Mura. È un’operazione di riqualificazione sia estetica che funzionale sulla quale, come Amministrazione, crediamo particolarmente. In questo modo andiamo ad abbellire l’intera città. L’azione messa in campo non vuole solo essere un progetto di riqualificazione attraverso il restauro, ma un progetto di sensibilizzazione alla cura degli spazi pubblici stimolando il senso di appartenenza al nostro territorio”.
Soddisfatto l’assessore alla Toponomastica, Fabrizio Rossi: “Abbiamo fortemente voluto una riqualificazione del centro storico e ci proponiamo di proseguire. Andremo avanti con il riordinamento di targhe e numeri civici in questo modo, per passi successivi, fino a coprire tutte le vie entro l’anello delle Mura. Naturalmente ci sono altre iniziative in progetto. Tra queste l’ elaborazione di norme regolamentari che indirizzino e gestiscano gli interventi in modo da renderli omogenei, compatibili con il decoro richiesto da un ambiente urbano così significativo e la promozione di azioni e interventi conformativi in modo da migliorare l’accoglienza del nostro salotto buono cittadino”.