GROSSETO – Valter Bruni, presidente del sindacato provinciale agenti e rappresentanti di commercio Fnaarc Confcommercio Grosseto ha sottoscritto, insieme al presidente nazionale Alberto Petranzan e agli altri presidenti territoriali, una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per richiamare l’attenzione sul problematica, molto sentita dalla categoria, del tetto di deducibilità dell’auto.
“Si tratta di un tema ormai annoso per i 210.000 agenti e rappresentanti di commercio, consulenti finanziari e agenti in attività finanziaria italiani – spiega Bruni -. Limite che, dal 1986, non è più stato aggiornato, ma solo convertito in 25.822 euro, cifra anacronistica rispetto agli attuali valori di mercato delle automobili nuove. I prezzi delle auto, infatti, sono raddoppiati negli ultimi 20 anni, con un aumento del 44% solo nell’ultimo decennio. Il massimale di deducibilità non permette, inoltre, alla categoria degli agenti e rappresentanti di commercio di contribuire alla transizione ecologica poiché il prezzo medio di acquisto di un’auto nuova elettrica è di molto superiore a tale cifra”.
Come sottolineato dalla Fnaarc Confcommercio Grosseto, quello della fiscalità dell’auto rappresenta un tema di primaria importanza per gli agenti e rappresentanti di commercio che percorrono in media 60.000 km all’anno con picchi di 90/100 km.
Agenti Fnaarc, che da molto tempo richiama l’attenzione su questo tema, vuole mettere finalmente un punto alla questione ed ottenere #piùdeducibilità – come recita l’hashtag di riferimento dell’iniziativa – chiedendo al Governo l’aggiornamento dei limiti di deducibilità in occasione della stesura della Legge di Bilancio 2024.
“Chiediamo la possibilità di acquistare macchine sicure e confortevoli, ecologiche, capaci di sostenere le nostre percorrenze – ribadisce, riprendendo le parole di Petranzan, il presidente Bruni – Con gli aumenti dei costi per la mobilità, l’inflazione e la transizione ecologica, non possiamo più aspettare: chiediamo un fisco giusto ed equo anche per la nostra categoria. L’automobile è il bene strumentale primario per svolgere la nostra attività: al pari di un ufficio. Il tetto della deducibilità fermo dai tempi della lira è del tutto inadeguato rispetto ai prezzi del mercato automobilistico ed anche in funzione ambientale”.