GROSSETO – Il corridoio tirrenico continua a far parlare di sé. “Qualche ora fa, a lanciare la palla in tribuna è stato il deputato FdI Giovanni Donzelli, affermando che la Tirrenica si farà, ma non sarà una superstrada – afferma Legambiente -. Dichiarazioni che hanno riacceso un dibattito mai completamente sopito. Secondo Donzelli, il progetto sarà quello di Altero Matteoli: un’autostrada che verrà intitolata proprio all’ex ministro scomparso nel 2017. Parole con toni da campagna elettorale, pronunciate nell’ambito dell’iniziativa “Italia vincente” al Tuscany Hall di Firenze che hanno messo in allarme le comunità locali, messe ancora una volta di fronte a dichiarazioni surreali circa il futuro del territorio che va da Tarquinia a San Pietro in Palazzi. A intervenire anche Angelo Gentili, componente della segreteria nazionale di Legambiente, e Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana”.
“Le parole del deputato Donzelli – hanno spiegato – si riferiscono a un’epoca che non c’è più. L’ipotesi di un’autostrada in Maremma è tramontata ormai da tempo,grazie al grande lavoro messo in campo dal fronte del “No” sui territori coinvolti. A oggi, l’unica opzione percorribile è quella dell’adeguamento dell’Aurelia. Un intervento quanto mai urgente, considerando l’altissima incidentalità di una lingua d’asfalto già di per sé pericolosa e, negli ultimi anni, totalmente abbandonata al proprio destino. Ormai da anni, come associazione chiediamo che vengano aperti i cantieri, a partire dai tratti più pericolosi come quello di Capalbio in cui, peraltro, ha perso la vita il senatore Altero Matteoli, a cui Donzelli vorrebbe intitolare la fantomatica autostrada. Non c’è più margine per i proclami. Serve piuttosto dedicare tempo, energie e risorse affinché i cantieri partano velocemente. A questo proposito, chiediamo al governo Meloni di agire in questo senso e alla Regione Toscana di adoperarsi nella medesima direzione. Le automobiliste e gli automobilisti non hanno bisogno di tira e molla utili solo a strappare qualche voto in più. Servono serietà e impegni concreti nella giusta direzione. La strada è ormai (in tutti i sensi) tracciata. Siamo all’ultimo miglio. Si stanzino definitivamente le risorse e si metta fine a una questione che ci trasciniamo da troppi decenni.”