GROSSETO – “Bonaccini che spiega come salvare la sanità toscana ad una platea che vede in prima fila il presidente Giani, il presidente del consiglio regionale Mazzeo, le consigliere regionali Spadi e Mercanti, ci dà l’immagine di chi ha creato il mostro che non controlla più e chiede all’amico di aiutarlo ad abbatterlo”.
Così il segretario provinciale della Lega Claudio Pacella ed il segretario intercomunale Alessandro Bragaglia dopo l’evento che, a Grosseto, ha visto la presenza del Governatore dell’Emilia-Romagna.
“Continuiamo a sentire dal Pd che la colpa dei tagli è del Governo attuale – affermano Pacella e Bragaglia – quando i numeri dicono che dal 2009 ad oggi si è registrato un taglio costante delle risorse della sanità da parte di tutti i governi, la maggior parte dei quali a trazione centrosinistra. Questo per chiarire come non si possa chiamare in causa un esecutivo che lavora da un anno senza guardare a cosa sia successo nei precedenti dodici. Ma forse il Pd pensa che i toscani non si rendano conto del disastro che è stato fatto nella sanità toscana? Lo vadano a chiedere ai cittadini che vedono costantemente allungarsi le liste di attesa, diminuire i posti letto e depotenziare gli ospedali, ritardare gli interventi, anche quelli oncologici, parlare con un operatore del 118 che risponde da altre province senza conoscere la zona da dove arriva la chiamata, ridurre i medici sulle ambulanze. Ma lo dica anche al personale sanitario che soffre per la mancanza di professionisti, con medici costretti a fare di necessità virtù, infermieri in numeri sempre più carenti, ma che vedono anche lasciare a casa i colleghi interinali perché evidentemente mancano i fondi, oppure gli oss che hanno vinto un concorso e che non vengono assunti, con il rischio che scadano le graduatorie senza ricevere neppure una proroga”.
Pacella e Bragaglia ritengono che anche la proposta del presidente Giani al Governo abbia poco senso. “Hanno ragione il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi e la capogruppo Elena Meini a dire che il Pd ha una posizione ipocrita. La proposta di Giani di alzare il Fondo Nazionale al 7,5 per cento del pil offre solamente un dato aleatorio che non dà certezze, soprattutto con un pil nazionale che, come dimostrato negli ultimi anni, è fortemente condizionato da fattori esterni, tipo il Covid o la guerra in Ucraina”.
Pacella e Bragaglia hanno una certezza. “La gente è ormai stanca di questo tipo di governo regionale – concludono i due esponenti della Lega- adesso è chiaro il fallimento di cinquanta anni di esecutivi di sinistra, con una gestione della Toscana che fa acqua da tutte le parti. E’ giunto il momento che anche qui, come in altre regioni, si sperimenti l’alternanza e si lasci spazio al centrodestra”.