GROSSETO – Continua il censimento e il riordino degli archivi che testimoniano e raccontano la storia della provincia di Grosseto: tra le attività che la Rete Grobac sta portando avanti, infatti, c’è anche il prezioso lavoro coordinato dal Comune di Follonica e realizzato con la collaborazione dell’Isgrec, l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea.
“Il lavoro di censimento, riordino e catalogazione degli archivi presenti sul territorio – spiega il presidente della commissione di Rete di Grobac, Emiliano Rabazzi – è molto importante perché consente di mettere a disposizione della comunità patrimoni che altrimenti sarebbero sconosciuti ai più. I progetti messi in calendario per il 2023 prevedono azioni su più fronti, che andranno ad arricchire molte strutture del territorio”.
Tra le iniziative che saranno avviate nelle prossime settimane, il riordino dell’archivio pre-unitario di Scansano, quelli del fondo del Comitato provinciale di Liberazione nazionale di Grosseto, custodito all’Isgrec, il fondo dell’Associazione nazionale combattenti e reduci, conservato nel Palazzo Nerucci di Castel del Piano, mentre sono già terminati i lavori sugli archivi post-unitari di Follonica e Magliano e sta arrivando alla conclusione quello sull’archivio storico di Roccastrada. Tutti archivi che saranno quindi prossimamente a disposizione di tutti per la consultazione e potranno rappresentare una base importante per lo studio e la ricerca storica e sociale.
A fare da corollario a questa impegnativa opera di catalogazione, sarà un seminario, che entro la fine dell’anno sarà organizzato proprio dalla Rete Grobac, delle biblioteche e degli archivi di Maremma: “Come Comune preposto a questo aspetto del lavoro di Rete – spiega l’assessora alla Cultura del Comune di Follonica Barbara Catalani – ci siamo offerti di ospitare al Museo Magma di Follonica questo incontro, dal titolo ‘ Dall’archivio agli archivi’, che ha l’obiettivo di illustrare le caratteristiche di un archivio storico e di un archivio comunale, approfondire i temi e le tecniche legate alla conservazione, al riordino e alla consultabilità dell’archivio, evidenziare le prospettive didattiche del suo uso e illustrare i nuovi approcci resi possibili dall’attenzione, sempre crescente, per la ‘public history’, per arrivare ad discutere le potenzialità del lavoro di rete sugli archivi” (foto Michele Guerrini).