GROSSETO – «Io penso che si debba fare una mobilitazione nel paese per la sanità» Stefano Bonaccini, presidente del Pd, oggi è venuto a Grosseto per parlare, appunto, di sanità. Ad accoglierlo, nella sala Pegaso della Provincia, sindaci del Pd, assessori, o anche solo iscritti al partito.
Bonaccini parla del Pd, del suo futuro, ma soprattutto parla di sanità «Con la Toscana abbiamo fatto una proposta di legge che si basa su due principi: uno, che il rapporto tra spesa pubblica in sanità e Pil, in futuro, qualunque Governo ci sia, non possa scendere per legge sotto il 7,5%. Quest’anno scenderà sotto il 7%, siamo 16esimi in Unione europea, e tra due anni raggiungerà il 6,2%».
«Il secondo punto è quello di togliere i tetti assunzionali al personale. Negli anni in cui c’erano meno difficoltà noi, Regioni virtuose, potevamo assumere personale».
Il Ministero della salute un mese e mezzo fa ha fatto uscire la classifica dei livelli essenziali di assistenza delle Regioni mettendole in ordine decrescente. Al primo posto c’è l’Emilia Romagna e al secondo la Toscana. «Quindi dovremmo fregiarci di un primato: le due migliori sanità pubbliche in Italia, ma se lo chiedi alla gente, se la sanità sta migliorando o peggiorando, ti dicono che sta peggiorando da un lato per i tagli e dall’altro per la carenza di personale» prosegue Bonaccini.
«C’è bisogno investire di più. Le Regione al Ministro hanno chiesto 4 miliardi di euro. Non se ne sa nulla e arriveranno solo le briciole. Stanno puntando a far diventare il modello lombardo centrale nel paese. Che è un modello con strutture di eccellenza, ma è per metà privata come sanità. E noi non possiamo accettare di vivere in un paese che smantella la sanità pubblica. Si stanno allungando le liste di attesa da un mese o due a sei mesi o un anno».
«Chi ha legittimamente votato Melono o Salvini, un operaio, un precario, un disoccupato quando ha bisogno di una visita specialistica se si privilegerà il privato farà fatica a curare se stesso e la famiglia» continua.
«In passato la spesa è stata sempre incrementata, e anche quest’anno sarà così. Ma quello a cui bisogna guardare è il rapporto tra spesa pubblica e pil. Il governo Conte 2 e il governo Draghi hanno incrementato di 12 miliardi di euro in tre anni i fondi del sistema sanitario nazionale; quindi se si vuole si trovano i fondi. Il problema è che in quei tre anni c’è stata la pandemia, una delle sfide più gigantesche a cui far fronte e quindi non sono stati sufficienti a garantire il rimborso spese. Quel che è certo è che erano anni e anni che non si scendeva sotto il 7%».
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sottolinea: «Emili e Toscana sono le due regioni che hanno più sanità pubblica, anche se questo comporta un impegno gravoso; certo, più facile dare servizi all’esterno per organizzare il sistema sanitario, e la pandemia ci ha dato ragione. Le nostre come servizi negli ospedali, come capacità vaccinale sono le regioni che meglio funzionano e questo rapporto di sinergia tra noi è molto utile».