GAVORRANO – «Sono passati circa 80 giorni da quando l’assessore Francesca Mondei dichiarò, a mezzo comunicato stampa, che nel giro di pochi giorni l’Amministrazione comunale avrebbe riattivato il servizio di foto-trappole, come metodo dissuasivo contro l’abbandono dei rifiuti, ed effettuato la pulizia delle caditoie nei perimetri urbani del nostro Comune» afferma il gruppo consiliare di opposizione “Noi, per Gavorrano!”.
«A distanza di quasi tre mesi, ed effettuati vari sopralluoghi nell’ampio territorio gavorranese, ci rendiamo conto che apparentemente le promesse della Mondei sono state disattese. Ed è per questo motivo che il nostro gruppo consiliare, guidato dal CapoGruppo Andrea Maule, ha presentato in data odierna una interrogazione al sindaco Stefania Ulivieri. Al sindaco abbiamo chiesto se le ormai note foto-trappole sono state riattivate, e se sì con quali risultati. Abbiamo inoltre chiesto quali caditoie sono state pulite, in quali frazioni e quando».
«Girando il territorio sembrerebbe che le foto-trappole siano ancora un lontano ricordo. Sono tanti, troppi, infatti i luoghi di abbandono indisciplinato dei rifiuti, specialmente gli ingombranti. Nessuno controlla? Nessuno sanziona? Stessa sorte per la pulizia delle caditoie, o meglio dei tombini destinati a raccogliere le acque piovane lungo le nostre strade e nei marciapiedi. Sono facilmente individuabili situazioni dove all’interno della caditoia vi si trova di tutto: piante, terra, spazzatura. Tutto lascia intravedere una evidente situazione di pericolo, con la stagione autunnale alle porte. Come è possibile regimare le acque piovane senza dare giusta cura al reticolo di scarico?» chiede ancora l’opposizione.
«In attesa che il sindaco Stefania Ulivieri risponda alla nostra interrogazione, approfittiamo della circostanza per invitare gli amministratori locali ad una maggiore attenzione nella cura del decoro urbano. La mancata sorveglianza contro l’abbandono dei rifiuti e la mancata pulizia delle caditoie sono tra i principali motivi che inducono i nostri cittadini alle comprensibili e lecite rimostranze che molto spesso vengono esternate, anche attraverso i canali social. Talvolta basterebbe davvero poco per restituire dignità e decoro alle nostre frazioni ed ai nostri cittadini».