CINIGIANO – Nuove aule, nuovi ambienti per bambini e insegnanti, ma soprattutto una scuola più sicura e accogliente. È il risultato dei lavori che hanno interessato la scuola primaria “Alfiero Grazi” di Cinigiano, dichiarata inagibile e quindi chiusa nel 2018 con un’ordinanza sindacale, dopo che erano stati riscontrati problemi di sicurezza e stabilità.
Dopo cinque anni di attesa, di cui tre per realizzare i lavori, un investimento di 1.600.000 euro, la scuola viene ora restituita al paese e alla comunità. I lavori sono stati suddivisi in tre stralci, realizzati tra il 2020 e il 2023. L’investimento complessivo è stato sostenuto in parte con un finanziamento regionale di 400mila euro, in parte con fondi messi a disposizione dal Comune per circa 130mila euro, cui si è aggiunto un contributo della Fondazione Beratrelli. Il resto sono fondi dello Stato, assegnati e suddivisi nei tre stralci, su bandi e leggi di finanziamento cui ha avuto accesso il Comune.
L’edificio è stato prima sottoposto a un massiccio intervento di consolidamento strutturale e di rifacimento della copertura. Quindi i lavori hanno riguardato l’interno, con il rifacimento dei pavimenti, dell’impianto elettrico, gli infissi, i servizi. Sono stati fatti interventi anche nei locali della mensa e la scuola è stata dotata di un elevatore per l’accesso dei portatori di handicap.
Il 14 settembre il taglio del nastro proprio alla vigilia del rientro in classe. I bambini di Cinigiano e il personale scolastico del plesso, potranno così iniziare l’anno scolastico nelle nuove aule. Alla cerimonia, insieme alla sindaca, Romina Sani, e alla dirigente scolastica Manuela Carli, hanno partecipato il presidente della Regione Eugenio Giani, le autorità, gli insegnanti, le famiglie e i bambini. Tutto il paese si è raccolto intorno ai propri amministratori, in quello che per tutti è un giorno di festa. Aperto dai bambini che hanno cantato l’inno d’Italia, davanti alle autorità riunite prima del taglio del nastro.
«Finalmente i bambini potranno ritrovare i loro spazi rinnovati e sicuri – ha dichiarato il sindaco Romina Sani -. Per questo voglio che l’inaugurazione non sia un semplice taglio del nastro, ma una festa per loro, proprio il giorno prima dell’apertura del calendario scolastico. Ringrazio l’ufficio tecnico e l’ufficio finanziario del Comune per il loro grande impegno, la Regione Toscana, i ministeri, la Fondazione Bertarelli per i finanziamenti ricevuti. Ma soprattutto ringrazio famiglie, bambini, dirigenti scolastici, la professoressa Cinzia Machetti, il professor Cristiano Lena, la professoressa Manuela Carli, docenti e personale Ata per la comprensione e la collaborazione».
Sani ha ripercorso l’iter per arrivare all’inaugurazione ricordando l’impegno del Comune, anche per tutte le scuole del territorio: la scuola dell’infanzia di Cinigiano e quella di Sasso d’Ombrone, oggetto di riqualificazione energetica e adeguamento alle normative, la scuola media di Cinigiano, dove è stato fatto un intervento di adeguamento sismico.
«Inaugurare una scuola così bella e importante per la comunità proprio il giorno prima della ripresa delle lezioni – ha detto il presidente Eugenio Giani – è una festa doppia. Oggi Cinigiano è la capitale delle scuole toscane. E dato che il 14 settembre 1321 a Ravenna, moriva Dante Alighieri, vorrei dedicare questo momento e questa scuola proprio al sommo poeta, al padre della lingua italiana della quale la scuola è il tempio»
«Ambianti adeguati e confortevoli – ha aggiunto Manuela Carli – sono fondamentali per la qualità dell’apprendimento». Per la dirigente dell’Istituto comprensivo “Federigo Tozzi” di cui il plesso di Cinigiano fa parte, «la qualità dell’ambiente scolastico è determinante per la serenità del personale docente e Ata, ma soprattutto dei bambini. Dunque è fondamentale per la didattica e l’apprendimento. Questa struttura ha tutte le caratteristiche giuste. In questi giorni è stata cablata e nei prossimi tempi, grazie ai fondo del Pnrr sarà oggetto di ulteriori investimenti per dotarla degli strumenti innovativi che mettono in comunicazione la scuola con il mono esterno».
«Mancavano pochi giorni alla fine dell’anno scolastico 2017-2018, quando dalle verifiche sismiche e degli impianti energetici (grazie ad un contributo regionale sul triennio edilizia scolastica 2015-2017) emerse che i dati della primaria di Cinigiano erano molto inferiori ai parametri minimi. Non restava che dichiarare la scuola inagibile e chiuderla con un’ordinanza sindacale – ha ricordato la sindaca Sani -. Da allora è iniziato il percorso per reperire le risorse e portare avanti i livelli di progettazione, fino all’apertura del cantiere nel 2020. Intanto, dalla Regione Toscana erano erano arrivate buone notizie sul finanziamento dei lavori per 1.600.000 euro, ma quei fondi, che provenivano dal Ministero dell’Istruzione e transitavano per la Regione, sono arrivati nell’anno in corso e in misura ridotta. Peraltro erano destinati al consolidamento della palestra, ancora chiusa, e a ulteriori interventi di completamento della struttura».
«Ci siamo, allora, messi al lavoro per valutare le possibili soluzioni e mandare avanti i lavori per ripristinare l’agibilità della scuola e “restituirla” ai bambini e ai docenti, che erano stati collocati nella foresteria, unica soluzione percorribile, ma non soddisfacente per nessuno. L’iter dei lavori è stato un bagno di sangue, una continua ricerca di fondi, numerosi appalti, cantieri che aprivano e chiudevano, ditte che si sono susseguite e vari direttori dei lavori. Poi si è aggiunto il periodo Covid con le note difficoltà di reperimento di materiali e l’aumento dei prezzi. Abbiamo potuto raggiungere questo importante risultato attivando il fondo emergenza regionale, accendendo un mutuo, trovando risorse su altri bandi ministeriali e beneficiando di una costante compartecipazione della Fondazione Bertarelli».