GROSSETO – “Mentre la Regione Toscana blocca il ‘taglio lineare’ rappresentato dall’accorpamento delle scuole, a Grosseto la maggioranza che governa la città boccia l’ordine del giorno che andava ad impegnare il sindaco, la Giunta e l’assessore alla pubblica istruzione ad adottare tempestivamente tutte le iniziative necessarie al fine di conseguire la modifica delle nuove disposizioni che individuano i parametri per la definizione dei piani di dimensionamento degli istituti di ogni ordine e grado”. A dichiararlo è Stefano Rosini, consigliere comunale del Pd di Grosseto.
“La delibera della Regione Toscana, che ha già fatto ricorso sulla materia alla Corte costituzionale, è un passo avanti nella battaglia contro lo scellerato piano del governo – prosegue il Pd -. L’ordine del giorno presentato dal sottoscritto andava proprio a contrastare la direttiva del Ministero opponendosi al dimensionamento scolastico visto che dalle analisi di queste nuove disposizioni sono previsti tagli calcolati che produrranno effetti negativi in termini di riduzione di istituti, dirigenti scolastici e personale già a partire dall’anno scolastico 2024/2025 dovuto ad accorpamenti tra scuole anche distanti che vanno ad influire sul personale Ata e docenti, oltre alla complessità organizzativa”.
“Il Pnrr non c’entra proprio nulla – prosegue Rosini -. Chiamiamola per quello che è: una scelta di spending review. Infatti il Pnrr non obbliga ai tagli ma chiede ” di fornire soluzioni concrete ad alcuni problemi che le scuole italiane stanno vivendo con particolare sofferenza” con un intervento sul dimensionamento scolastico. Perciò perché non abbassare il numero di alunni per classe? Il Pnrr non si permette assolutamente di dire che dobbiamo tagliare ma chiede di investire sulla scuola invece oggi, con una logica puramente ragionieristica, che la scuola ha già subito nel 2009 con la legge Gelmini – Tremonti, si andrà a fare un taglio di spesa per l’istruzione scolastica dì 4 miliardi e 116 milioni di euro (“Stati di previsione” della legge di bilancio 2023 ) con la previsione di un taglio del 50 per cento delle risorse sul reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico”.
“Mi chiedo veramente che senso abbiano questi accorpamenti quando hai invece bisogno di istituzioni scolastiche più vicine al territorio. Se chiudi e riaggreghi in megascuole è molto difficile che queste rimangano efficaci agenzie educative. Una perdita grave, soprattutto nelle aree interne e nelle zone dove spesso la scuola è l’unico soggetto esistente. Come si può pensare che riescano a svolgere bene il proprio ruolo di presìdi educativi nei territori quei dirigenti scolastici che sono costretti a interfacciarsi con più 10 scuole in aree estesissime? Come possono contribuire allo sviluppo e alla coesione sociale? Ci sono zone in cui anche la chiusura di una scuola può essere un colpo duro alla socialità”.
“La Flc Cgil di Grosseto, attraverso delle proprie elaborazioni, ha visto che anche il nostro comune e la nostra provincia saranno colpiti dai tagli, infatti facendo la media con un coefficiente tra 900 e 1000 si arriverebbe ad una riduzione di quattro istituti cioè si passerebbe, nel nostro territorio provinciale, da 31 Istituti attuali a 27 (dati Flc Cgil Grosseto)”.
“Le scuole – conclude Rosini – vedranno privarsi così di dirigenti scolastici e personale amministrativo, diventando dei gusci vuoti, dove i riferimenti dirigenziali saranno presenti a scuola a giorni alterni. Ebbene oggi la maggioranza di centro destra ,votando contro questo ordine del giorno, ha di fatto confermato di essere d’accordo con questa logica del dimensionamento scolastico decisa da una legge di bilancio ,da un provvedimento di natura economica e non didattico – pedagogico – culturale. I consiglieri votando contro hanno dimostrato di essere in linea con questo Governo affinché vada avanti con gli accorpamenti ed i tagli numerici”.