GROSSETO – Non si fermano all’alt dei Carabinieri, i militari li inseguono per la città e quando li fermano trovano droga e un bilancino elettronico.
Il fatto è accaduto nella serata di martedì, 12 settembre, quando i Carabinieri di Grosseto sono tornati nel triangolo compreso tra la stazione ferroviaria, via Roma e la rotonda di piazza Fratelli Rosselli, che negli ultimi periodi ha suscitato preoccupazioni in residenti e commercianti, e per questo al centro di particolari attenzioni da parte delle forze dell’ordine.
Numerose le pattuglie impiegate, provenienti dalle stazioni Carabinieri di Campagnatico, Alberese, dal nucleo radiomobile e dalle squadre di intervento operativo (S.I.O.) del 6° battaglione Carabinieri Toscana, unità specializzate nel controllo del territorio, che operano a supporto dei reparti territoriali dell’arma. Il dispositivo è stato avviato nelle prime ore della serata, tramite posti di controllo grazie ai quali sono stati identificati circa 70 persone e 30 vetture in transito tra via Roma, piazza Marconi e il tratto dell’Aurelia nord che va verso Braccagni.
Quasi al termine del servizio, durante uno di questi posti di controllo, la pattuglie del nucleo radiomobile ha notato una vettura scura con due persone sospette a bordo, intimando l’alt al conducente, che tuttavia anziché accostare ha aumentato la velocità dandosi alla fuga in direzione sud.
Ne è nato un inseguimento, dove i Carabinieri del radiomobile, seguiti dai militari della S.I.O. si sono precipitati nel tentativo di intercettare la macchina in fuga. L’inseguimento è terminato nella zona dello stadio di Grosseto, dove la vettura fuggitiva è stata bloccata dalle due pattuglie dell’arma. I due soggetti a bordo non hanno dato alcuna giustificazione del loro gesto. Nella vettura, i Carabinieri hanno trovato circa 25 grammi di cocaina, in parte già suddivisa in dosi, un bilancino elettronico ed altri oggetti che hanno fatto inequivocabilmente ritenere che i due si dedicassero ad attività di spaccio di stupefacenti.
Le due persone arrestate, sono state al momento associate al carcere di Grosseto, a disposizione dell’autorità giudiziaria.