GROSSETO – Nuovo scippo in città. A pochi giorni di distanza da un’altra segnalazione, legata ad un episodio simile ai danni di una signora anziana, una donna novantenne è stata vittima di scippo mentre sedeva su una panchina in via Emilia.
A raccontare l’accaduto è il figlio della signora, preoccupato per il ripetersi di episodi simili in città ai danni delle persone più fragili.
«Visto il succedersi di scippi perpetrati in Grosseto nei confronti di signore anziane, mi sento in dovere di segnale quanto accaduto a mia mamma che per modalità e possibile esecutore si collega proprio ai recenti fatti riportati nelle vostre cronache – afferma -. Mia mamma, anche se novantenne, gode di una discreta salute che gli permette di fare delle passeggiate pomeridiane nelle ore meno calde durante le quali gode della compagnia delle persone che incontra e conosce. La settimana scorsa mentre sedeva da sola su una panchina di via Emilia un giovane gli si è avvicinato da dietro le spalle e, mentre con un braccio la bloccava, con l’altro le toglieva dal polso il suo orologio».
«Il personaggio si allontanava poi rapidamente raggiungendo la sua bicicletta posteggiata poco più avanti. Le Forze dell’Ordine, intervenute sul posto dopo la chiamata della mia mamma, svolte le domande di rito e parlando tra loro ventilavano che l’esecutore potesse essere lo stesso più volte segnalato per casi analoghi avvenuti in città – racconta il figlio -. Mia mamma per la sua età ha delle fragilità che anche solo qualche anno fa non avrebbe avuto; il fatto ha quindi comportato, oltre al livido sul braccio, l’insorgere di insonnia e l’insicurezza se non paura a uscire di casa da sola. Il ladro poi, oltre a portare via l’orologio in oro come d’oro era il suo bracciale, ha portato via i ricordi di una vita che ad esso erano collegati».
«Io credo che il poter passeggiare tranquillamente senza timori di sorta dovrebbe essere un diritto garantito ai cittadini indipendentemente dalla loro età e sesso – conclude l’uomo -; questo non dovrebbe essere un obiettivo troppo ambizioso specialmente in una città come Grosseto che per dimensioni e tessuto sociale non presenta le criticità di città più grandi e complesse. Chiedo quindi, visto che le Forze dell’Ordine già conoscono l’esecutore di questi atti spregevoli e che quindi probabilmente sanno anche dove trovarlo, cosa impedisca ad un magistrato di emettere un qualche mandato di perquisizione e nel caso di arresto?».