Quando si parla di produzione di cemento, prodotti siderurgici e chimici, abbiamo bisogno di grandi capannoni e industrie che, oltre ad occupare una superficie abbastanza rilevante, richiede una quantità di energia fossile che produce all’incirca l’8% di gas serra nell’atmosfera. Serve ancora il fossile perché hanno bisogno di temperature intorno ai 1800 gradi.
Attualmente con le tecnologie che trattano le rinnovabili, purtroppo i macchinari non riescono a garantire energia e quindi calore a sufficienza per una durata di un giorno. Siamo già in deficit da molto tempo e purtroppo non affrontiamo il problema nella maniera più adeguata.
Fortunatamente, oltre oceano una azienda appena nata, ha pensato ad una soluzione talmente semplice e logica, che vengono i brividi a pensare a quanto tempo sia stato sprecato e a quanto inquinamento sia stato prodotto. Praticamente da energia rinnovabile questo macchinario scalda dei mattoni refrattari tramite batterie. Tali mattoni trattengono le alte temperature anche fino a 3 giorni dando giusto supporto agli impianti industriali di queste portate.
Allora una domanda sorge spontanea: ma davvero siamo interessati ad eliminare l’inquinamento e tutto l’indietro che ne consegue, visto che le soluzioni sono, come sempre, semplici e paradossalmente alla portata di chiunque? Eppure stiamo rivalutando il nucleare…