ROCCASTRADA – I primi temporali che avvicinano l’estate alla sua chiusura, le temperature ora miti che si apprestano a risalire nei prossimi giorni, con la promessa del bel tempo, l’inizio di settembre: è tutto pronto per la vendemmia 2023 e le aziende vitivinicole in Maremma hanno da poco avviato la raccolta delle uve. In leggero ritardo, rispetto agli standard degli anni passati. Siamo a Rocca di Montemassi e il direttore, Alessandro Gallo, ci mostra un primo spaccato dell’andamento della vendemmia nella tenuta.
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«Abbiamo iniziato da pochi giorni – racconta – perché l’annata non è precoce, anzi, in leggero ritardo di qualche giorno rispetto alle medie. Ed è così in generale. Abbiamo iniziato con alcune vigne di Viognier, che è una delle prime varietà, e il Syrah per il rosato. Dopo questa pioggia, che si rivela utile insieme all’abbassamento delle temperature, penso che dalla prossima settimana inizieremo a raccogliere anche alcuni rossi, tipo Merlot e Sangiovese».
«Ogni vendemmia è una realtà a sé – prosegue Gallo – ma ci sono dei paletti che fanno da linea guida. Alcune varietà finiscono prima il ciclo vegetativo, per esempio il Viognier, che viene raccolto prima del Vermentino. Ci sono dei paletti agronomici, ma le modalità di raccolta vanno viste di anno in anno, con la degustazione delle uve e con il controllo dei parametri fisiologici. C’è un’attenta analisi prima della vendemmia. Ci si arriva con la maggiore consapevolezza possibile».
«Per quel che riguarda la Maremma e quindi Rocca di Montemassi – aggiunge – ci sono situazioni sicuramente più positive rispetto ad altre zone dell’entroterra toscano. Abbiamo accusato l’attacco della peronospera, dovuto alla combinazione di diversi fattori, tra cui la pioggia di maggio e giugno, unita al caldo successivo. Questo fenomeno è stato, a mio avviso, meno aggressivo in Maremma e ci ha permesso di mantenere un’alta qualità e anche una buona quantità di uve».
Ancora è presto per una proiezione di come saranno i vini dell’annata 2023, certo è che il quadro generale promette bene. «La vendemmia 2023 in Maremma la vedo bella – commenta Gallo -, fatta di qualità e anche di quantità. C’è stata molta pioggia a maggio e giugno, le viti hanno lavorato bene e la pioggia di ora è ben auspicante, perché ci aiuterà nella maturazione. Si tratta di una previsione, siamo ancora all’inizio, il gusto e i caratteri organolettici del vino che sarà si vedranno dopo. Intanto questi parametri li possiamo valutare come quantità e qualità delle uve. E qui ci sono situazioni di positività maggiore rispetto ad altre zone della Toscana»
«Siamo ancora all’inizio – conclude -. La prossima settimana sarà più significativa e si comincerà a fare qualche rosso. D’altro canto, se torna il caldo è un bene, questo fa maturare l’uva la pianta lavora ancora se di notte e metti a fa freddo e giorno caldo. La pianta respira accumula e poi fa i suoi tannini»