GAVORRANO – «Già cinque anni fa ci eravamo occupati di quello che apparentemente sembra essere un bizzarro modo di utilizzare l’imposta di soggiorno da parte del Comune di Gavorrano. Oggi, a distanza di cinque anni e con la medesima Amministrazione, solo leggermente rimpastata, abbiamo deciso di tornare sull’argomento e lo abbiamo fatto con una specifica interrogazione». A dichiararlo sono i consiglieri comunali di opposizione Andrea Maule, Giacomo Signori, Chiara Vitagliano e Claudio Asuni.
«Sotto esame, questa volta, è l’importo percepito dal Comune a titolo di imposta di soggiorno per l’anno 2022 – proseguono i consiglieri -. Un dato esemplificativo che di fatto rispecchia l’andamento tradizionale di chi guida la macchina amministrativa. Entrando nello specifico, il Comune di Gavorrano nel 2022 ha incassato oltre 120mila euro di imposta di soggiorno. Questa, per effetto della vigente Legge (Art. 4 comma 1 del D.Lgs. 23/2011), deve essere destinata ad interventi in materia di turismo e/o manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali. Ebbene, a fronte di entrate pari a 120mila euro, le uscite nel capitolo di spesa per il turismo (Missione 7 del Bilancio) sono di circa 18mila euro e nel capitolo di spesa per beni ed attività culturali (Missione 5 del Bilancio) sono di circa 37mila euro. Entrate “vincolate” per 120mila euro, uscite “vincolate” per 55mila euro».
«Ancor più grave – continua il gruppo Noi per Gavorrano – se si considera che all’imposta di soggiorno si devono sommare una serie di contributi che il Comune ha percepito, i quali dovrebbero anch’essi essere destinati al turismo ed alla cultura: Festival delle Rocce (10mila Euro), iniziative culturali (15 mila Euro), sponsorizzazione festival (24mila Euro). In sintesi, ed in attesa della risposta della prima cittadina Stefania Ulivieri, abbiamo come l’impressione che questa amministrazione continui ad investire ben poco sul turismo e sulla cultura, pur avendo a disposizione dei budget di tutto rispetto. Basti pensare, per citare un esempio, che il rinomato Teatro delle Rocce viene utilizzato per soli quattro eventi importanti all’anno».
«Nella stessa interrogazione – concludono – abbiamo chiesto al sindaco di fornirci una previsione entrate/uscite per il corrente anno 2023. Se il trend rimane questo, forse è il caso di rivedere la gestione dell’imposta di soggiorno: o si spendono maggiori risorse su turismo e cultura, o si abbatte notevolmente l’importo dell’imposta stessa. Due opzioni, a nostro avviso, che potrebbero portare beneficio al flusso turistico locale».