SCARLINO – «Hanno passato, così come altri balneari, la notte in bianco. Mentre il libeccio spingeva forte e il mare si mangiava altra battigia, già ridotta molti metri in pochi anni. Le zone più colpite sono state molte, le più danneggiate sono state quelle a sud di Follonica».
A dirlo il consigliere comunale Mauro Biagoni.
«La mattina dopo, allo stabilimento balneare II Balugano e non solo, si contano i danni e si ripristina le varie strutture, per l’ennesima volta. Qui l’erosione viaggia veloce più che altrove. Il punto. Anche questo anno per tamponare l’emergenza è stata fatta una riprofilazione allungando la battigia, ma, alla prima libecciata, la situazione è tornata subito come prima. Soldi pubblici buttati».
«Ma il problema è molto più radicato. Non ci sono le scogliera davanti alla costa, almeno nel comune di Scarlino e quelle esistenti, che dovrebbe stare sotto l’acqua di soli 50 centimetri, non sono servite ad arginare la furia della Libecciata. I cambiamenti climatici sicuramente sono in parte la causa con eventi estremi che sono sotto gli occhi di tutti e negarlo e da irresponsabili, ma non tutto dipende da ciò. Perché non si sono realizzate le barriere a mare nel litorale del comune di Scarlino»?
«Perché si sono continuati a fare interventi di ripascimento della spiaggia, quando sappiamo che la sabbia inevitabilmente ritorna in mare? Perché non si realizza un serio studio, proprio partendo da questi ultimi eventi, che comprenda tutto il Golfo di Follonica, amministrazioni pubbliche, operatori turistici, enti di ricerca, ognuno per la propria parte e competenza.
Il problema non riguarda le sole spiagge del Golfo, ma tutto il litorale e quindi anche il Demanio Forestale, perché l’avanzamento del cuneo marino e l’invecchiamento delle pinete e quindi la riduzione delle dune costiere è parte del problema».