GROSSETO – «La convocazione in pieno agosto, sotto l’ombrellone. Una notifica sul cellulare per informare i consiglieri comunali dell’ultima convocazione della IV commissione dedicata al nascente Piano strutturale dell’urbanistica di Grosseto e, un minuto dopo, anche la convocazione del consiglio comunale con all’ordine del giorno la sua approvazione: 28 agosto la commissione; 8 settembre il consiglio» a lamentare la cosa è Giacomo Gori consigliere capogruppo del Movimento 5 stelle di Grosseto.
«Non erano questi i piani, non erano questi gli accordi presi con il presidente della commissione Alfiero Pieraccini in quota Lega. Ma andiamo con ordine».
Durante una seduta di commissione di luglio venni a conoscenza della volontà da parte dell’assessore Fabrizio Rossi di portare il piano strutturale in consiglio entro la fine del mese – prosegue Gori -. Subito presi la parola per manifestare la mia più totale contrarietà a tale scelta che avrebbe pure limitato l’attività dei consiglieri nel presentare emendamenti ad un provvedimento così importante, a causa del poco tempo a disposizione. Fu evidente l’imbarazzo del presidente che avviò immediatamente alcune interlocuzioni con funzionari e dirigenti degli uffici, con l’assessore (da remoto), con il segretario generale».
«A margine della commissione, il presidente venne da me per avvisarmi, sicuro di sé, che era scocciato e che non avrebbe permesso di essere oggetto di contestazioni solo perché FdI ha fretta di approvare il piano. Disse quindi che l’approvazione sarebbe slittata a fine settembre, ossia un mese di tempo per i consiglieri, al netto del mese di agosto interessato dalle ferie, per preparare e presentare emendamenti. Sempre poco, a mio avviso, ma potevamo starci».
«Ebbene, lunedì 28 agosto sarà l’ultimo giorno disponibile per approfondire le conoscenze del Piano strutturale in commissione ed incominciare a pensare agli emendamenti da presentare da parte dei consiglieri comunali. Peccato che il consiglio comunale sia stato convocato l’otto settembre. Sette, otto giorni lavorativi per impostare un lavoro che non ammette improvvisazione e poca preparazione. Uno smacco, un colpo basso, una vera e propria scorrettezza che danneggia i cittadini, i quali non avranno probabilmente la possibilità di vedere discussi, attraverso i propri rappresentanti, emendamenti al piano più importante che un’amministrazione comunale sia tenuta ad approvare».
«I vertici della Lega locale non hanno più nulla da dire? A luglio erano d’accordo nel dare più tempo alla città per assimilare e proporre correttivi e miglioramenti. Avviare l’iter di approvazione a luglio inoltrato, in piena estate e concluderlo il 28 agosto, significa voler dare tempo alla città? Non prendiamoci in giro. Si è voluto mettere in difficoltà le opposizioni. Si è voluto evitare che arrivassero emendamenti ben strutturati. Una scelta cautelativa e conservatrice da parte della maggioranza» continua Gori.
«Mentre scrivo, sto passando gli ultimi giorni di ferie, peraltro organizzati anche in funzione di quanto promesso dal presidente della commissione Pieraccini, ossia che saremmo andati a fine settembre, affermazione ripetuta in più occasioni e che avrebbe avuto un senso, contrariamente a ciò che invece sta accadendo».
«Non è stata convocata neppure una conferenza dei capigruppo preliminare per condividere l’andamento dei lavori. E questo la dice lunga su chi comanda: Fabrizio Rossi, Fratelli d’Italia. La lega soccombe. La Lega esegue gli ordini. La lega è subalterna a Fratelli d’Italia. Quando c’è da decidere davvero, quando i temi sono importanti, il partito di Salvini si piega al volere del partito della Meloni, anche nei territori. E gli interessi dei cittadini non interessano più a nessuno» conclude la nota del M5S.