GROSSETO – «Non si trova personale perché i salari sono troppo bassi». Questo, in sintesi, il pensiero di Rifondazione comunista in merito alla difficoltà per le imprese di trovare lavoratori.
«Si discute oramai da anni della difficoltà di reperire manodopera nel turismo soprattutto durante la stagione estiva; problema questo che riguarda in pieno anche la nostra zona; è stata assegnata la responsabilità di questo prima soprattutto ai giovani che secondo alcuni non avrebbero spirito di sacrificio e poca voglia di lavorare; si è poi passati ad additare la responsabilità quasi assoluta al reddito di cittadinanza che secondo la visione di alcuni i percettori se ne potevano stare tranquillamente senza un lavoro».
«Verrebbe anche da pensare che sempre secondo alcuni quasi tutti i percettori del Reddito di cittadinanza siano stati anche potenziali lavoratori stagionali che avrebbero preferito vivere dello stesso piuttosto che lavorare» prosegue il circolo Vittorio Stefanini di Rifondazione comunista.
«Sappiamo invece molto bene quanto la realtà dei fatti sia ben diversa dalle narrazioni di comodo e perché sia difficile trovare personale durante la stagione estiva poco o niente c’entrano il Reddito di cittadinanza o la non disponibilità a fare sacrifici da parte di chi potrebbe essere assunto; la responsabilità sta invece in salari troppo bassi che spesso compensano a malapena la spesa sostenuta per recarsi nel posto di lavoro sta nei contratti capestro, nel lavoro grigio e soprattutto nero tutte realtà delle quali anche la nostra zona non è esente, tutte questo lo denunciamo da sempre come da sempre pensiamo che ci siano ben maggiori possibilità di assumere lavoratori se viene offerto il giusto compenso e contratti in regola e sempre per lo stesso motivo ci pare di fondamentale importanza l’istituzione per legge di un salario minimo di 10 euro l’ora agganciato all’inflazione come previsto dalla legge di iniziativa popolare promossa da Unione Popolare e per quale si può firmare presso i vari banchetti».
«In questo frangente arriva poi un po’ a sorpresa la presa di posizione Confesercenti che afferma che la responsabilità non era del Reddito di cittadinanza e che ammette abbastanza candidamente che la responsabilità della mancanza di manodopera nel turismo sia da attribuire ai salari troppo bassi; viene da pensare meglio tardi che mai, ma l’importante comunque è capirlo. Lascia un po’ perplessi e con un interrogativo la motivazione per cui ai turnisti ci possono pensare loro o più precisamente i datori di lavoro mentre per i professionisti deve pensarci lo Stato, questo è quanto si legge nel loro intervento; giusto e fondamentale il sostegno alla piccola e media impresa pagare dignitosamente i propri lavoratori deve essere però responsabilità dell’impresa stessa e non a carico dello stato» conclude Rifondazione.