GROSSETO – “Episodi come quello che ha visto coinvolto un artista di strada, dei cittadini insofferenti di fronte alla sua esibizione ed alcuni agenti della polizia municipale di Grosseto, hanno la loro origine al verificarsi di due condizioni ben precise”.
A dirlo Giacomo Gori, consigliere comunale e capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale.
“La prima riguarda la scarsa cultura e quindi conoscenza di quanto sia importante il ruolo dello spettacolo sulla strada in un’ottica di riconquista sociale degli spazi urbani, dei centri storici, delle isole pedonali, da parte di chi tutto ciò lo percepisce come un fastidio. La seconda coinvolge invece gli organi preposti alla vigilanza ed al controllo del territorio, i quali non possono fare a meno di applicare norme e regolamenti, ossia tutti quegli strumenti che il decisore politico incaricato di governare, gli mette o non gli mette a disposizione”.
“È pertanto sbagliato scagliarsi contro i vigili, che hanno svolto il lavoro al meglio delle loro possibilità, ma se vogliamo risolvere i problemi anziché alimentare la solita diatriba, occorre fare delle azioni concrete. Quei vigili, dicevamo, hanno fatto ciò che gli compete. Semmai è l’amministrazione Vivarelli Colonna che non ha regolamentato l’attività degli artisti di strada. Siamo di fronte ad un vuoto amministrativo da colmare”.
“Torna alla mente l’anno 2015, quando un altro vuoto amministrativo interruppe l’attività degli operatori del proprio ingegno, léggi i mercatini dell’artigianato. Soltanto l’intervento del sottoscritto, allora al primo mandato di consigliere comunale e sostenuto dalle associazioni di settore, risolse il problema: venne presentata dal M5S una proposta di delibera con annesso regolamento scritto in modo partecipato, che il consiglio comunale approvò, consentendo agli artigiani di strada di riprendere le loro attività. La storia si ripete, è proprio il caso di dirlo. Questa volta a subire i demeriti dell’amministrazione non sono gli artigiani di strada, ma gli artisti di strada. Stesso problema, stessa soluzione”.
“Abbiamo ripreso quel regolamento e lo abbiamo integrato con una sezione specifica che fissa poche regole, ma buone, per far sì che l’arte di strada possa essere esposta nelle pubbliche vie, riconoscendone di fatto l’alto valore sociale che apporta, a tal punto da impegnare l’amministrazione ad investire nelle manifestazioni di questo tipo, traendone profitto per la cittadinanza nel riscoprire il valore della comunicazione sociale diretta, capace di ripopolare le piazze, i quartieri, i centri storici. Insomma, trasformare un problema in una risorsa. Ed il nostro centro storico ne avrebbe una gran bisogno. Che Grosseto diventi, magari, un punto di riferimento nazionale dell’arte in strada, grazie ad un impianto normativo che agevola, semplifica, renda appetibile il nostro territorio”.
“La proposta di delibera con tanto di regolamento allegato passerà dalla commissione consiliare competente al cui presidente chiederò di invitare i referenti nazionali della FNAS, Federazione Nazionale delle Arti in Strada, già da noi contattati e disponibili a partecipare, oltre ai presidenti delle associazioni di categoria, in primis il CCN (Centro Commerciale Naturale) di Grosseto che, a nostro avviso, dovrebbe cogliere la grande opportunità di vedere le mura medicee ed il centro storico tutto, diventare un riferimento nazionale dell’arte in strada che, ricordiamolo, ha origini antichissime ed affascinanti. Soltanto questo aspetto darebbe chissà quanti spunti nello sviluppare iniziative complementari a supporto del settore, di un suo festival, di una scuola e tante altre iniziative”.
“Chiudo dedicando una citazione agli amministratori di questa città: ““Per riuscire nel mondo, prendete bene in considerazione queste tre massime: vedere, è sapere; volere, è potere; osare, è avere”.”