MASSA MARITTIMA – Il villaggio minerario di Niccioleta entra a far parte della Rete dei Paesaggi della memoria grazie ad un progetto di valorizzazione portato avanti dal Comune di Massa Marittima in collaborazione con il Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, partendo dal fondamentale lavoro di ricerca del professor Riccardo Zipoli e con il coinvolgimento attivo della popolazione locale.
“La Rete dei Paesaggi della Memoria – spiega il Comune di Massa Marittima – promuove la tutela e la valorizzazione dei luoghi della memoria, che si impegnano a diffondere nell’opinione pubblica la conoscenza storica e la coscienza civile di cui sono portatori, attraverso progetti di accoglienza dei visitatori e progetti didattici rivolti alle scuole. Il Comune, con delibera numero 66 del 5 maggio 2023, ha approvato un progetto che prevede diverse iniziative che vanno in questa direzione: la prima si è rivelata fondamentale per la richiesta stessa di ammissione alla Rete dei “Paesaggi” ed è la realizzazione di 15 pannelli informativi che saranno installati a Niccioleta per accompagnare il visitatore alla scoperta delle principali strutture architettoniche, che ancora oggi sono un’importante testimonianza, in grado di raccontare come era strutturato il villaggio minerario: dal dopolavoro, ai cosiddetti camerotti, la dispensa, i palazzi degli operai, il rifugio antiaereo e la villa del direttore, fino ai luoghi simbolo della rappresaglia che ha dato seguito alla strage degli 83 Martiri della Niccioleta. I testi dei pannelli, in italiano e in inglese, potranno essere anche ascoltati scaricando l’audioguida in doppia lingua, direttamente da izi.Travel”.
“I Paesaggi della Memoria sono una testimonianza fondamentale per aiutare a comprendere ciò che è stato, attraverso la visita degli spazi in cui i fatti storici sono realmente avvenuti – commenta Ivan Terrosi, assessore comunale al decentramento -. Nel caso di Niccioleta il progetto che abbiamo elaborato intende valorizzare la frazione non solo in quanto sede dell’eccidio, in vista della ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della Strage di Niccioleta, ma soprattutto come uno dei pochi esempi di villaggio minerario che è rimasto intatto dalla sua fondazione, avvenuta negli anni 30 del ‘900, e che continua a vivere dopo la chiusura delle miniere degli anni 90. Niccioleta non è un museo, perché c’è una comunità che vive e lavora e che si impegna per mantenere viva la memoria del suo passato e per garantire un futuro a questo luogo”.
Sono diverse le collaborazioni coinvolte nel progetto: “Tutto è partito circa due anni fa all’interessamento del professor Riccardo Zipoli alla storia di Niccioleta – spiega Roberta Pieraccioli, direttrice della biblioteca comunale –. Zipoli ha visionato oltre 6mila fotografie, molte delle quali inedite, provenienti in gran parte da archivi privati, per dare vita ad un volume edito dalla biblioteca comunale, che testimonia quasi un secolo di storia della frazione, cogliendo tutte le trasformazioni che l’hanno caratterizzata. Il ricavato dalla vendita del volume, in accordo con l’autore, è confluito nelle risorse che sono state impegnate per finanziare il primo modulo del progetto di valorizzazione di Niccioleta, con la realizzazione dei pannelli informativi”.
“Sempre per questo modulo altre risorse, pari a 4800 euro, sono state fornite dal Comune con la partecipazione al bando regionale sulla legge 38 del 2002, ulteriori 2000 euro provengono dalla Multisevizi e poi c’è stata una raccolta fondi popolare, lanciata da due cittadini, Massimo Sozzi e Romina Zago, che ha consentito di raccogliere ulteriori 1100 euro con le donazioni da parte di famiglie di Niccioleta e non solo. Il progetto prevede altri moduli che saranno sviluppati nei prossimi mesi, a partire da una mostra fotografica curata da Riccardo Zipoli, la produzione di un audiovisivo che narra la vita del villaggio minerario e la realizzazione di un podcast in 4 puntate sui racconti di Niccioleta. Per tutto il progetto il Parco Nazionale delle Colline Metallifere ha erogato un ulteriore contributo di 15mila euro”.