RISPESCIA – Nel bilancio della trentacinquesima edizione di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente che ha avuto luogo a Rispescia dal 2 al 6 agosto, non può mancare una riflessione in merito al grande percorso fatto negli ultimi anni sul fronte degli ecoeventi e al ruolo che la manifestazione ha avuto nel processo di transizione.
Da sempre impegnata attivamente a ridurre il proprio impatto ambientale attraverso una serie di pratiche e iniziative mirate, Festambiente è diventata modello per eventi d’Italia e d’Europa. Ogni anno dalla Maremma passa la promozione della cultura della sostenibilità a trecentosessanta gradi, dando prova del fatto che anche dai grandi eventi può passare il cambiamento.
Corretta gestione dei rifiuti, plastic free, arredi ecologici, energie rinnovabili, azzeramento delle emissioni, alimentazione e mobilità sostenibili, attività educative e informative su temi ambientali, sociali e culturali, lotta agli sprechi, coinvolgimento delle comunità locali: sono questi solo alcuni degli aspetti che contribuiscono a rendere Festambiente il più importante festival sostenibile dello Stivale.
Tra le novità in cantiere, oltre a ulteriori innovazioni sul fronte green per la prossima edizione, anche la creazione di un cantiere dei festival sostenibili d’Italia attraverso cui veicolare informazioni utili anche nell’ottica del rispetto dei Cam, requisiti ambientali minimi finalizzati a ridurre gli impatti ambientali del settore, a promuovere la diffusione di buone pratiche di accessibilità e inclusione, il rispetto delle condizioni di lavoro dignitose e lo sviluppo della cultura alla sostenibilità declinata a tutto tondo.
“Il fatto che il futuro dei festival sostenibili in Italia – ha dichiarato Angelo Gentili, ideatore e coordinatore di Festambiente – passi anche dallo studio del modello Festambiente è per noi prima di tutto motivo di grande orgoglio. Fino a qualche anno fa, eravamo considerati visionari, oggi raccontiamo la nostra manifestazione in corsi, master e convegni allo scopo di far capire agli organizzatori come rendere reale un festival sostenibile. Siamo altresì fieri del fatto che molti direttori e organizzatori di festival ed eventi realizzati in tutta Italia siano venuti a visitare Festambiente per toccare con mano come si realizza un evento che rispetta i parametri di sostenibilità ecologica. Ci aspetta un futuro in cui gli eventi saranno sempre più green e l’Italia dovrà dimostrarsi capace di cogliere al volo questa sfida. L’impegno nel ridurre l’impatto ambientale e nell’integrare soluzioni innovative deve crescere rapidamente ed esponenzialmente anche alla luce dei recenti Cam, strumenti potenti per accelerare la transizione anche nel settore degli eventi live, sportivi e culturali. Energie rinnovabili, soluzioni digitali per ridurre l’uso di materiali stampati, raccolta differenziata, filiera corta, zero sprechi e una maggiore focalizzazione sul coinvolgimento delle comunità locali per garantire che i festival apportino benefici tangibili al territorio sono solo alcune delle azioni da mettere al centro di un percorso di cui, come organizzatori del primo festival sostenibile d’Europa, sentiamo forte la responsabilità. Dal prossimo autunno, saremo impegnati a questo scopo con la rete nazionale dei festival che con noi sta costruendo questo cammino. La rivoluzione green nel meraviglioso mondo degli eventi è solo all’inizio”.
Festambiente è il primo festival a essersi aggiudicato la certificazione Ecoevents, realizzata da Ambiente e Salute Società Benefit e Legambiente, allo scopo di sensibilizzazione i cittadini sul fronte della sostenibilità ambientale attraverso manifestazioni ed eventi. La certificazione si ottiene attraverso il raggiungimento di una serie di obiettivi al fine di garantire elevati standard di rispetto ambientale. Per l’associazione si tratta della naturale e necessaria prosecuzione del lavoro avviato nel 2019 con i principali festival italiani che ha portato alla sottoscrizione del “Patto dei festival sostenibili” da parte di Arezzo Wave, Umbria Jazz, Cous Cous Festival, Notte della Taranta, Sponz Fest e la rete di Keep On a cui sino sono aggiunti – tra gli altri – Rossini opera festival, Puccini festival, Festival dei due mondi, Sant’arcangelo festival.
Le azioni previste dal protocollo Ecoevents riguardano la gestione dei rifiuti, la riduzione dell’uso della plastica a partire dall’eliminazione di quella monouso, mobilità e trasporti, cibo, energia, comunicazione, acustica, responsabilità etica e sociale e l’azzeramento delle emissioni di CO2 tramite progetti nazionali e internazionali di compensazione. Un percorso, dunque, e non un traguardo, che Legambiente e la Società Benefit Ambiente e Salute auspicano possa essere intrapresa dal numero più elevato possibile di organizzatrici e organizzatori di eventi di varia tipologia, dalle piccole sagre, agli eventi culturali e musicali, passando da eventi sportivi, enogastronomici e fieristici.