SCARLINO – “Nell’ultimo Consiglio comunale la sindaca Travison ha annunciato lo stanziamento di ulteriori finanziamenti per il sociale nel bilancio del Comune, utili ad avviare un progetto pilota per l’apertura di un punto di assistenza infermieristica presso la frazione del Puntone”. Con queste parole i gruppi consiliari PensiAmo Scarlino, Per Scarlino e Scarlino Insieme entrano nell’argomento del nuovo ambulatorio del Puntone.
“Iniziativa lodevole che ci ha visto anche piacevolmente sorpresi – continuano i gruppi -, dato che da inizio legislatura abbiamo sempre posto l’accento sui servizi di assistenza per i residenti (vedi il progetto della Bottega della salute) e finalmente a fine legislatura vediamo qualcosa. Un investimento, come si legge inoltre sui giornali locali, di circa 20mila euro a sopperire una carenza denunciata dalla sindaca dell’Azienda Usl Toscana Sud Est. Purtroppo siamo rimasti amareggiati quando leggendo tra le righe della determina di affidamento del “servizio sperimentale di assistenza infermieristica integrativa da agosto a settembre” abbiamo scoperto che quanto dichiarato in Consiglio comunale e sui giornali risultava falso in quanto l’affidamento è stato dato per 8.400 euro. Non vogliamo puntare il dito sulle cifre, bensì sull’atteggiamento poco trasparente di questa Amministrazione che, visto l’approssimarsi delle prossime elezioni comunali, ha messo in piedi una macchina di propaganda atta a mistificare la realtà”.
“Tornado al servizio – proseguono dall’opposizione -, diversi cittadini ci hanno sollevato qualche perplessità già dai primi giorni sulle prestazioni svolte. Infatti, sempre nei comunicati stampa, la sindaca Travison parlava di prestazioni di primo soccorso, rilevazione dei parametri vitali, rimozione di punti di sutura, medicazione di ferite, iniezioni intramuscolari e endovenose, inserimento e rimozione di catetere senza specificare nient’altro. Peccato che un cittadino, andato tranquillamente a farsi una puntura (portandola da casa), convinto di non pagare dopo aver letto quanto scritto in questi giorni sui giornali e sui canali social, è rimasto sbalordito quando l’operatore gli ha consegnato una fattura di 15 euro per la prestazione svolta alla stregua di Carlo Martello nella famosa canzone di De André afferrato dalla pulzella che gli chiedeva ‘beh proprio perché voi siete il sire, fan cinquemila lire è un prezzo di favor'”.
“La domanda che rivolgiamo a questa Amministrazione, che in linea con i dettami del Governo favoriscono una sanità sempre più privata a discapito di quella pubblica con la tragica conseguenza che chi ha risorse può curarsi e chi non le ha non può, è se prima di impiegare inutilmente risorse pubbliche dei contribuenti in un servizio opinabile non si sia aperta una discussione approfondita con l’Azienda Usl e con il CoeSo Società della Salute (di cui facciamo parte) per il potenziamento dei servizi pubblici nel nostro Comune”.
“Cara sindaca – concludono -, ancora una volta non ci siamo, si cerca di dare fumo negli occhi per coprire l’ennesima estate piena di fallimenti rattoppati tardi e male (vedi parcheggio di Ponte alle Catene, ripascimento delle spiagge ecc…) inciampando in una fregatura ostentata come la panacea di tutti i mali che alla fine si rivela per quel che è; l’ennesima spesa a carico dei contribuenti servita solo per fare la foto con il taglio del nastro, uno specchietto per le allodole che distoglie l’attenzione da problemi ben più strutturati con il resto dei servizi ambulatoriali del Comune in sofferenza, come quello del capoluogo che abbiamo sollevato in più occasioni sul quale ci auguriamo non dover rincorrere situazioni peggiori dell’attuale con il servizio aperto solo un giorno alla settimana per poche ore e non sempre, come avviene per esempio quando la dottoressa va in ferie e il sostituto non si presenta mai al paese”.