FOLLONICA – “Il marciapiede invaso dalla vegetazione, cestini stracolmi di rifiuti, staccionate divelte: nella strada che costeggia il fosso Cervia regna il degrado”.
Sandro Marrini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Follonica, commenta con amarezza la situazione attuale in uno dei luoghi più suggestivi della Città del Golfo.
“La zona ospita un resort di lusso, un’eccellenza per la città e un vero e proprio fiore all’occhiello che ha aperto solamente due anni fa, oltre a tutta una serie di villaggi turistici – sottolinea Marrini -. Uno degli angoli più belli di Follonica è però vittima dell’incuria e dell’indifferenza da parte dell’amministrazione comunale. Sul lato destro della strada, in direzione di Piombino, il marciapiede è letteralmente invaso da una fitta vegetazione. Per questo motivo, i passanti sono costretti a camminare sulla carreggiata, con tutti i rischi per la loro incolumità che è facile immaginare. Come se non bastasse, i cestini traboccano di rifiuti e le staccionate, che dovrebbero proteggere i pedoni dal fosso Cervia, sono divelte e marce a causa del passare del tempo e dell’abbandono: una situazione pericolosa perché non è così remota la possibilità di fare un volo di quasi cinque metri e finire nel canale”.
“Il degrado che attanaglia la zona del fosso Cervia è a dir poco vergognoso – termina il consigliere comunale di Fratelli d’Italia -. Il tratto di strada interessato dall’incuria, dalla sporcizia e dal degrado è lungo quasi un chilometro: un pugno in un occhio in un angolo che avrebbe tutte le carte in regola per diventare una cartolina di Follonica. Il Comune deve intervenire quanto prima, in modo urgente, per ripulire il marciapiede invaso dalle erbacce; inoltre, è necessaria la messa in sicurezza della staccionata dal lato del canale e vanno puliti i cestini, svuotandoli il più spesso possibile dai rifiuti. E’ inutile che l’amministrazione comunale si vanti di essere stata insignita della Bandiera Blu e della Bandiera Verde o di aver reso accessibile la spiaggia di Pratoranieri, quando poi lascia nel più completo abbandono un piccolo gioiello situato ai margini della nostra città”.