GROSSETO – Sono state tutte respinte le proposte avanzate da Grosseto Città Aperta per restituire sicurezza e vivibilità all’area di via Roma, che va da Palazzo Cosimini alla stazione e ormai da anni sconta una condizione di fortissima sofferenza.
“La maggioranza del consiglio comunale – spiegano dal gruppo consiliare – ha ritenuto di non condividere quello che avrebbe costituito un primo pacchetto di strumenti operativi, capace di delineare una vera e propria politica di sicurezza urbana integrata superando la logica emergenziale che fin qui ha qualificato l’azione dell’amministrazione comunale”.
“Un approccio pragmatico, quello di Grosseto Città Aperta, aperto ad ogni contributo e volto a risolvere i problemi attraverso soluzioni concrete, che tuttavia si è scontrato nel dibattito consiliare con un approccio dall’altra parte puramente ideologico. Ostaggio di Lega e Fratelli d’Italia, anziché avanzare proposte i consiglieri di maggioranza hanno preferito voltare la testa ai bisogni della città sciorinando il solito repertorio della peggiore destra xenofoba, come se il mantra anti immigrati possa magicamente far scomparire i problemi reali con i quali devono quotidianamente confrontarsi esercenti e residenti di via Roma.
L’amministrazione comunale sta lavorando benissimo – è stato risposto ai nostri consiglieri Carlo De Martis e Marilena Del Santo – e tutto quello che poteva essere fatto è stato fatto. Noi la pensiamo diversamente”.
“Noi crediamo che in sette anni di governo avrebbe potuto essere fatto molto di più e, soprattutto, molto di più potrebbe e dovrebbe essere fatto fin da domani. Questo, in sintesi, il pacchetto di proposte che è stato rigettato:
1) potenziamento dei vigili di quartiere, come anche proposto da Confesercenti e Associazione Controllo del Vicinato;
2) attuazione degli strumenti previsti dalla legislazione regionale sulla sicurezza urbana per la mediazione dei conflitti culturali e sociali, per l’integrazione ed il reinserimento sociale, per la rivitalizzazione degli spazi commerciali e la rigenerazione urbana;
3) elaborazione di interventi di prevenzione ed assistenza, da realizzarsi insieme all’Azienda sanitaria, alla Società della Salute, alle organizzazioni del terzo settore ed alle associazioni di categoria, sul modello del Protocollo d’intesa sull’immigrazione siglato il 28 luglio dalla Prefettura con Asl e COeSO;
4) realizzazione in piazza Ferretti, in intesa con la proprietà dell’area, di iniziative di animazione sociale e culturale con il coinvolgimento dei residenti e degli esercenti commerciali, volte a ricostituire il tessuto sociale ed il senso di comunità assolvendo al contempo ad una funzione di presidio sociale;
5) costituzione in seno all’amministrazione comunale di una Unità di progetto intersettoriale dedicata all’area di via Roma composta dagli assessorati alla Polizia Municipale, alle Politiche sociali, alle Politiche giovanili, alla Cultura, al Commercio, all’Urbanistica ed ai Lavori pubblici”.
“Nessuna di queste proposte è stata dunque recepita, e dire che sono strumenti che molte altre amministrazioni impiegano da anni con risultati significativi. A Grosseto si pensa invece che tutto possa risolversi con un divieto di vendita notturna di alcolici, misura condivisibile ma che dagli stessi banchi della maggioranza è stata bollata come un mero ‘palliativo’.
Non c’è altro. Tantomeno un’idea sulla futura destinazione del palazzo dell’agenzia delle entrate, che presto sarà sgomberato con il rischio che rimanga uno scheletro vuoto, fonte di altri problemi”.
“Noi pensiamo che una seria politica di sicurezza urbana integrata presupponga una visione più ampia, che significa anche progettare la città in modo che i quartieri storici non vengano ulteriormente desertificati da uno sviluppo senza freni nelle aree periferiche. E’ di poche settimane fa la notizia che il Tar, respingendo il ricorso di Confcommercio, ha confermato il maxiampliamento del Maremà voluto e strenuamente difeso da Vivarelli Colonna e dal suo assessore all’urbanistica Fabrizio Rossi, che non farà che alimentare quel processo di desertificazione. A settembre l’amministrazione comunale porterà in consiglio comunale il nuovo piano strutturale, ovvero quella che sarà la Grosseto di domani. Confidiamo in un radicale cambio di rotta rispetto alle scelte compiute in questi anni, tornando finalmente a investire dentro la città e per la città, rigenerandone i tanti quartieri che ne hanno bisogno per restituirli alla loro bellezza ed alla loro sicurezza”.