RISPESCIA – Il quinto giorno di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente che fino a domenica andrà in scena in località Enaoli, sarà dedicato al ruolo delle banche e della finanza nella transizione ecologica.
Che parte del settore delle imprese sia avamposto di sostenibilità e abbia, già da anni, intrapreso la strada del contrasto alla crisi climatica è tema noto e ampiamente affrontato dall’associazione ambientalista. Per fare in modo che il cambiamento sia strutturale, concreto e duraturo servono, però, risorse certe. In questo scenario, oltre alle economie messe a disposizione da Europa, Stato e Regioni, un ruolo cruciale è giocato proprio dagli istituti bancari a cui è affidato il compito di fare da cuscinetto tra aziende e un percorso green che corre veloce e non ammette battute di arresto.
Il primo approfondimento della giornata si è tenuto questa mattina nell’ambito dell’incontro “Agricoltura e finanza etica tra sostenibilità, innovazione e nuove professionalità” a cui hanno partecipato: Angelo Gentili, responsabile nazionale Legambiente agricoltura; Fabio Becherini, direttore generale Banca Tema, Attilio Tocchi, presidente Confagricoltura Grosseto; Claudio Capecchi, presidente Cia Grosseto; Enrico Rabazzi, presidente Distretto Rurale Toscana Sud; Maurizio Sonno, responsabile Ufficio agricoltura Banca Tema; Milena Sanna, direttrice Coldiretti Grosseto; Paola Parmeggiani, direttrice Its Eat. Un focus interamente dedicato al tema dell’agroecologia, fondamentale leva per l’intero processo di transizione e strumento per fare fronte resilientemente alla crisi climatica e individuare strategie per ridurre al minimo l’impatto del comparto sull’ambiente.
“Le banche – ha dichiarato Francesco Carri, presidente di Banca Tema – hanno la responsabilità di rappresentare un presidio territoriale anche sul fronte della sostenibilità. Le aziende, dalle più piccole alle industrie, si sono progressivamente immesse sulla strada della transizione, spesso facendosi carico di investimenti ingenti. Sono molte le realtà del comparto agricolo che, talvolta addirittura prima delle istituzioni, hanno avviato processi di riconversione, mettendo in campo buone pratiche agronomiche finalizzate a ridurre l’impatto della propria attività. In un simile contesto, gli istituti bancari possono giocare un ruolo da kingmaker, individuando soluzioni capaci di coniugare la sostenibilità ambientale a quella economica e mettendo al centro la necessità delle piccole, medie e grandi imprese di dover far andare di pari passo la volontà di fare la propria parte nella lotta alla crisi climatica alle logiche di mercato. Ciò vale a maggior ragione oggi, in un contesto economico fragile, difficile da interpretare e legato a doppio filo a scenari globali critici”.
“Banca Tema – ha dichiarato Fabio Becherini, direttore generale Banca Tema – lavora costantemente al fianco degli operatori e delle operatrici del settore agricolo allo scopo di sostenere il loro impegno nella sostenibilità. Un’azione che ha un duplice obiettivo: sostenere le imprese e l’economia del territorio e agevolare l’intero comparto ad abbattere il proprio impatto. Un percorso che ha comportato e comporta un impegno importate che viene ripagato, giorno dopo giorno, dal campo alla tavola. Quello delle banche, soprattutto in epoche storiche come quelle stiamo vivendo, è un ruolo cruciale. Come Banca Tema continueremo a fare la nostra parte allo scopo di riuscire a far crescere economia, consapevolezza e capacità di resilienza in agricoltura e oltre”.
“Ancora una volta – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – a Festambiente si affronta il tema del ruolo della finanza nella transizione ecologica. Garantire solidità alle aziende e permettere loro di imboccare la strada della riconversione contando su strumenti finanziari accessibili è strategico. Lo ripetiamo spesso: le aziende sono state e continuano a essere portatrici sane di buone pratiche in ambito agricolo, talvolta facendosi carico di investimenti personali importanti. Molto di più può e deve essere fatto per fare in modo che la transizione dal campo alla tavola sia reale. E se, da una parte, è necessaria e urgente la battaglia sulle risorse pubbliche, dall’altra le banche possono rappresentare importanti punti di riferimento e sostegno. Un’alleanza di cui è utile dibattere e che deve tendere in maniera perpetua verso nuovi orizzonti, adattandosi ai tempi che cambiano e alle vecchie e nuove fragilità”.
Di finanza si parlerà anche questa sera alle 19.30 nell’ambito dell’incontro “Le imprese e la transizione climatica: artigiani, industriali, banche” a cui parteciperanno: Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente; Francesco Carri, presidente Banca Tema; Marco Onado, economista; Enrico Bernardini, vicecoordinatore del Nucleo cambiamenti climatici e sostenibilità della Banca d’Italia; Felicita De Marco, responsabile U.O. Group Sustainability & Esg Strategy Iccrea Banca; Antonio Capone, direttore generale Confindustria Toscana Sud; Anna Rita Bramerini, direttrice generale Cna Grosseto; Mauro Ciani, segretario generale Confartigianato Imprese Grosseto; Fabio Becherini, direttore generale Banca Tema, Giuliano Amato.
Domani, appuntamento a Festambiente alle ore 18.30 con “Autonomia differenziata e costituzione. L’Italia sarà ancora una e indivisibile?”, l’intervista di Enrico Fontana, responsabile nazionale Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente a Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale. A seguire, alle ore 19.30 “La lotta alle mafie e le sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: l’Italia in cantiere tra rischi e opportunità” il dibattito coordinato da Enrico Fontana a cui parteciperanno: Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente; don Luigi Ciotti, presidente Libera; Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo settore. A chiudere la serata la consegna del Premio nazionale Ambiente e Legalità 2023 a magistrati, forze dell’ordine, giornalisti e cittadini con Stefano Ciafani ed Enrico Fontana.