GROSSETO – Riempivano abusivamente le piscine. In sei sono stati multati con sanzioni che vanno da 8mila a 50 mila euro. È il frutto dei controlli fatti dai carabinieri in questo periodo in cui il consumo di acqua raggiunge livelli importanti: tra i motivi, non solo i consumi per la pulizia e le necessità fondamentali, ma anche per riempire piscine, specie private, e per innaffiare orti e giardini privati.
L’Arma forestale in questo periodo è pertanto impegnata nei controlli sulle cosiddette “captazioni idriche”, ovvero sui collegamenti di piscine, orti, giardini… a fonti d’acqua, che devono essere nello specifico autorizzate e verificate, anche e soprattutto per verificare che da questi utilizzi non derivino problematiche di dissesto idrogeologico delle aree naturali circostanti.
Queste attività, svolte dall’Arma Forestale insieme ad enti della Regione Toscana, in particolare il Genio civile, sono svolte in virtù di una specifica convenzione che la Regione ha stipulato con i Carabinieri Forestali.
I risultati delle verifiche fatte finora hanno fatto emergere irregolarità diffuse, riguardanti essenzialmente la mancanza di autorizzazioni per i prelievi di acqua per fini privati, laddove in molti casi l’acqua pubblica era stata utilizzata sia nell’impianto di irrigazione che per il riempimento di piscine. Le sanzioni che sono state finora elevate risultano essere molto severe: vanno da un minimo di 8mila fino ad un massimo di 50mila Euro, e vengono definite nel dettaglio degli importi dalla stessa Regione.
I controlli continueranno tutta l’estate.