GROSSETO – «Abbiamo letto dell’ordine del giorno sulla scuola che si discuterà venerdì in consiglio comunale a Grosseto – dichiara Cristoforo Russo, segretario della Flc Cgil – e siamo rimasti sinceramente colpiti. In negativo, però. Perché ci piacerebbe che la politica discutesse dei problemi reali che assillano il mondo della scuola, evitando di fare strumentalmente l’elogio delle chiacchiere del ministro Valditara».
«Ci permettiamo, quindi, di riportare la discussione ai termini reali. Intanto non si capisce quale “riconoscimento” vada attribuito al ministro, dal momento che le risorse destinate all’aumento degli stipendi del corpo docente e del personale tecnico della scuola sono state stanziate dai governi precedenti, eccezion fatta per lo “sforzo” riconducibile all’attuale ministro che ha prodotto il modesto risultato di 100 milioni di euro. Ma al di là di questo, constatiamo che non è stato aggredito il problema del dimensionamento scolastico, che metterà in ginocchio l’organizzazione dell’istruzione nella nostra provincia. Che l’autonomia differenziata, oltretutto priva dei livelli essenziali di prestazione, porterà alla disgregazione della scuola pubblica, aumentando le diseguaglianze territoriali. Che il ministro Valditara non ha nemmeno provato a modificare i parametri relativi al numero di alunni per classe».
«Infine, solleviamo il problema dei problemi, che anche nella nostra provincia avrà un impatto devastante. Ovverosia la perpetrazione di un fallace sistema di reclutamento del personale basato sul precariato, che non garantisce continuità didattica agli studenti. Con un piano delle assunzioni del personale Ata che per il prossimo anno coprirà a stento il turnover di chi dovrà andare in pensione, a partire dal prossimo settembre».
«In provincia di Grosseto, a questo momento, in relazione al personale docente, siamo in grado di dire che su 272 cattedre disponibili, ne sono state assegnate solo 104. Ad esempio, sulle 9 cattedre libere per l’insegnamento di matematica, sono stati immessi solo 5 insegnanti. Rispetto alle 36 cattedre libere per l’insegnamento dell’italiano, ne sono state assegnate solo 9. A breve saremo in grado di fornire un quadro più completo, ma è già evidente da oggi che ci avviamo all’ennesima debacle autunnale del mondo della scuola. A fronte della quale non ci sono ordini del giorno di propaganda che possano negare la realtà».
«Solo in Toscana, infine, i posti liberi e disponibili per le immissioni in ruolo del personale Ata sono pari a 1.895 unità, ma solo 707 saranno effettivamente assegnati in ruolo. Ovvero una quota di poco superiore al 37% del totale dei posti. Rimarranno scoperti 765 posti per collaboratore scolastico; 157 per assistente tecnico; e 266 posti vacanti per assistente amministrativo. Faremo i conti relativi alla provincia di Grosseto, anche in questo caso».