GROSSETO – “Un passo in avanti significativo che leggo come un segnale di apertura rispetto ad una rimodulazione dei maxi-distretti socio sanitari, laddove questi siano troppo vasti e difficilmente in grado di soddisfare le esigenze i tutti, così come avviene in provincia di Grosseto”.
Così il consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Sanità Andrea Ulmi commenta l’approvazione del suo emendamento al Programma Regionale di Sviluppo.
“Il testo presentato in aula – commenta Ulmi- nel paragrafo dedicato alla ‘sfida per la sostenibilità in materia i salute’ prevedeva di ‘ripensare alcuni livelli organizzativi’. Con l’emendamento il testo viene sostituito con ‘ripensare la governance della sanità regionale in modo da garantire una articolazione più vicina ai territori e alle comunità locali, valutando la rimodulazione dei distretti in accordo con le comunità locali’. Con questo atto si ribadiscono gli indirizzi espressi nella mozione n.105, in merito ai confini e all’attuale disciplina degli ambiti territoriali delle zone distretto, con particolare riferimento alle zone disagiate, montane, rurali o di confine, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale il 12 gennaio 2021, che permise, qualche settimana dopo, di ripristinare nell’aretino tre distretti autonomi, quelli aretino, della Valtiberina e del Valdarno al posto di quello unico”.
Importanti i risvolti che l’emendamento può avere sulla Maremma. “Come è noto – ricorda Ulmi- sono sempre stato critico all’unione dei tre distretti della provincia a partire dalla mia zona, quella del capoluogo, che poco ha in comune con l’Amiata o con le Colline Metallifere. Ora che dalla Amiata Grossetana viene valutata l’uscita dal maxi distretto che costituisce il Coeso per unirsi al versante senese, mentre nella zona Nord della provincia sono state raccolte oltre duemila firme per ricreare un distretto del comprensorio, con questo emendamento si dà un ruolo ancora più forte alle richieste che giungono dal territorio, per la realizzazione di distretti socio sanitari meglio calibrati sulle esigenze dei cittadini e delle singol realtà”.