ORBETELLO – Dopo una vita dedicata all’ambiente e alla protezione della fauna selvatica, Fabio Cianchi, responsabile delle oasi WWF di Maremma, va in pensione ma continuerà a occuparsi di tutela dell’ambiente, ricerca, divulgazione ed educazione ambientale rivolta ai più giovani.
Oltre 40 anni, se si conta anche la lunga fase di volontariato, legano Fabio, nato e cresciuto a Orbetello, all’attivismo nella tutela dell’ambiente e delle creature che lo popolano, una passione che ha sviluppato fin dalla più tenera infanzia quando seguiva il nonno a caccia: «Il mio primo contatto con la natura è avvenuto attraverso il mondo venatorio, essendo cresciuto in una famiglia di cacciatori – spiega – da parte mia, però, ho sviluppato una grande passione nell’osservare la meraviglia della natura che ho concretizzato attraverso la fotografia e, come amatore, ho iniziato a frequentare un’associazione di appassionati come me. E’ stato nel 1976 che la mia prospettiva di vita è cambiata grazie all’incontro con Luigi Calchetti, al tempo guardiano dell’Oasi WWF laguna di Orbetello, la seconda a nascere in Maremma e in Italia, che si trova in località Ceriolo-Patanella».
Una roulotte verde adibita a ufficio in un terreno privato e la grande passione di “Gigi” che aveva già iniziato a tracciare i primi percorsi naturalistici e a costruire piccoli osservatori per poter ammirare la fauna selvatica: «Sono diventato volontario WWF – racconta Fabio – affascinato dal lavoro e dalla passione di Luigi e poi, nel 1989, mi è stato offerto il posto di responsabile dell’Oasi di Burano e, grazie al fondamentale supporto di mia moglie Maura, la mia vita è radicalmente cambiata». Sia Maura che Fabio hanno lasciato i loro rispettivi lavori per dedicarsi a strutturare l’oasi: «Quando siamo arrivati noi – dice ancora – era tutta campagna, abbiamo piantato noi gli alberi assieme agli obbiettori di coscienza, ai volontari e ai bambini di Capalbio nel terreno messo a disposizione dalla società SACRA, e ormai fanno parte integrante del panorama. Ci siamo impegnati per creare i percorsi naturalistici e siamo stati i primi in Italia a creare percorsi accessibili anche per le persone diversamente abili».
Oltre al contatto con la natura e alla divulgazione della cultura della tutela, per Fabio in quel periodo inizia anche una lunga battaglia contro il bracconaggio: «Abbiamo vissuto dei momenti difficili – sottolinea – nel corso degli anni la convivenza con i cacciatori non è stata sempre facile, particolarmente nelle fasi iniziali, ma siamo riusciti a far passare delle regole di civile convivenza che sono andate a beneficio di tutti. Siamo riusciti a contenere il fenomeno del bracconaggio anche grazie all’importantissimo supporto delle Istituzioni e delle autorità competenti. Nel corso degli anni abbiamo costruito una rete che ha reso la Maremma un fiore all’occhiello per la cultura della tutela ambientale».
Dopo Burano, Fabio è stato nominato responsabile anche della oasi di Orbetello e di Rocconi che, oggi, dopo il passaggio di testimone saranno gestite da Adriano Argenio: «Auguro ad Adriano e ai ragazzi coinvolti nella gestione buon lavoro – conclude Fabio – io resto disponibile a dare il mio contributo e, intanto, continuerò la mia attività di volontariato attraverso l’associazione “Occhio in Oasi” che ho contribuito a fondare. Naturalmente continuerò a viaggiare nei parchi e nelle riserve, continuerò a frequentare luoghi come la Carmargue, dove tanto ho imparato sui fenicotteri rosa e, infine, mi riprometto di approfondire ulteriormente la conoscenza del nostro territorio per scopi di tutela e divulgativi».