MASSA MARITTIMA – “Una governance della sanità e della salute che sia più vicina ai territori”. E’ uno degli emendamenti al Piano di Sviluppo Regionale presentati dal consigliere regionale della Lega, e vicepresidente della Commissione Sanità, Andrea Ulmi.
“Da quando mi sono insediato – spiega Ulmi- a livello di organizzazione ho sollevato due grandi criticità: le maxi Asl ed i maxi distretti socio sanitari. Due realtà sovradimensionate che non riescono a rapportarsi alle necessità dei singoli territori. Sulle maxi Asl il presidente Giani si era espresso in campagna elettorale, sostenendo che le attuali sono troppo grandi per soddisfare al meglio i bisogni dei cittadini, ma aveva cambiato opinione adducendo la buona funzionalità delle stesse nel periodo Covid”.
“La sensazione è che si sia trattata di una scusa, visto che era stato criticato per una sua posizione che smentiva un aspetto fondamentale della Riforma voluta dal suo predecessore Enrico Rossi”. Sui maxi distretti invece Ulmi sta notando un cambio di orientamento. Già a gennaio 2022 il consiglio regionale si era espresso cambiando taluni distretti troppo ampi. “Era stato il Pd su Arezzo a chiedere di tornare al passato con il passaggio da uno a tre. Questo mi lascia ben sperare che qualcosa possa accadere anche in Maremma con quello attualmente rappresentato dal Coeso costituito da area grossetana, Amiata grossetana e Colline Metallifere. E quel qualcosa è avvenuto palesemente a Massa Marittima con le duemila firme raccolte dall’associazione ‘Fare’ con una mozione presentata dal consigliere Scaramelli di Italia Viva, che anche io ho sottoscritto, in cui si chiede al Consiglio Regionale di pensare ad una zona distretto limitata all’area settentrionale della Provincia, così come avveniva nel passato e così come è già in essere in quella meridionale. Allo stesso tempo sappiamo che anche l’Amiata sta pensando di staccarsi dal Coeso per formare un distretto con il versante senese della montagna, peraltro mi risulta che la spinta maggiore in tal senso venga dalle amministrazioni targate Pd”.
“Evidentemente quella battaglia che da anni sto portando avanti, prima a Grosseto e poi in Regione, per tornare a distretti più contenuti nelle dimensioni, fino a valutarne anche uno solo del capoluogo e dintorni, in cui potessero essere meglio evidenziati i bisogni dei cittadini e delle singole realtà, oggi inizia ad essere condivisa e i movimenti trasversali di cittadini lo dimostrano”.