GROSSETO – La mostra virtuale “Arti e mestieri nella Maremma dei musei”, prodotta dal sistema Musei di Maremma e realizzata dalla società Acas 3D soluzioni digitali Srl, diventa anche una mostra reale.
Tutti i 19 musei che hanno partecipato al progetto, infatti, hanno esposto da oggi nelle proprie sale i loro reperti usati per la mostra virtuale accompagnati da un totem e un dépliant con tutte le informazioni e il Qr Code per permettere al visitatore nello stesso tempo la visita virtuale in 3D e quella reale.
«Dopo aver inaugurato ai primi di aprile la mostra virtuale – spiega Irene Lauretti presidente dei Musei di Maremma – da oggi inauguriamo una mostra reale con tutti i 40 reperti che sono stati digitalizzati esposti nei musei. Si tratta della seconda tappa di un progetto nato nel 2021 quando, in piena pandemia, si è sentita la necessità di affrontare modi diversi per diffondere e far conoscere l’enorme patrimonio artistico, culturale e archeologico dei nostri musei. La forza innovativa di questo progetto espositivo risiede nello sforzo congiunto di mettere in rete la collezione dei Musei di Sistema in forma reale e virtuale. Poi l’idea di sviluppare un progetto su arti e mestieri è anche dovuta al fatto che oltre ai musei archeologici principali abbiamo voluto coinvolgere tanti altri musei a vocazione territoriale».
Alla mostra virtuale si può accedere anche tramite il sito: www.museidimaremma.it e prevede la simulazione di un viaggio nel tempo, attraverso le varie epoche: preistoria e protostoria, epoca etrusca, romana, Medioevo e Rinascimento, epoca moderna, ricostruzioni di epoche e fatture diverse, unite da una provenienza comune: lo straordinario paesaggio della Maremma. Ogni reperto può essere visualizzato in 3D sul pc o smartphone o altri dispositivi e si possono avere tutte le informazioni. Contemporaneamente alla mostra è stato realizzato un catalogo, sempre fruibile online, con la descrizione di ogni singolo oggetto e la sua contestualizzazione secondo le epoche.
Al progetto, finanziato dalla Regione Toscana e dai Musei di Maremma, ha lavorato un comitato tecnico-scientifico costituito da tre archeologi: Massimo Cardosa (direttore Museo Archeologico di Manciano e Saturnia), Simona Rafanelli (direttrice Museo Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia) e Debora Rossi (direttrice Musei Civici archeologici di Pitigliano), coadiuvati dal supporto tecnico-organizzativo di Roberta Pieraccioli (direttrice del Sistema Musei di Maremma) e Giovanna Santinucci del Comune di Massa Marittima. Partners del progetto anche Archeologia Viva, Società Cooperativa archeologica Ara e Ais – Associazione Italiana Sommelier Delegazione di Grosseto.
Questi i musei che fanno parte del progetto “Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei”: Museo Magma Follonica, Museo Minerario di Gavorrano, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto, Museo di Preistoria e Protostoria di Manciano, Museo Archeologico Camporeale di Massa Marittima, Museo della Vite e dell’Olio di Montenero d’Orcia, Casa Museo di Monticello Amiata, Musei Civici archeologici di Pitigliano, Museo della Fortezza di Porto Santo Stefano, Museo delle Miniere di Mercurio di Santa Fiora, Museo urbano di Saturnia, Museo Archeologico del Portus Scabris e Centro di Documentazione del territorio Riccardo Francovich di Scarlino, Museo Civico Archeologico Fortezza Orsini di Sorano, Museo di San Mamiliano e Parco Archeologico di Sovana, Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia (Muvet). Per informazioni: www.museidimaremma.it
Nella foto, davanti al totem sistemato al Muvet di Vetulonia, da sinistra Paola Rossi Ais e Sabrina Diligenti delegata provinciale Ais Grosseto, partner del progetto. Poi Irene Lauretti presidente dei Musei di Maremma e Debora Rossi archeologa e componente del comitato scientifico della mostra.