GROSSETO – Il Pci torna all’attacco e ribadisce la propria posizione sull’intitolazione di una via di Grosseto ad Almirante. In questo caso lo fa scrivendo una lettera aperta al presidente della Regione Giani, chiedendogli di prendere posizione in merito alla questione.
«Le chiediamo un intervento della Regione in merito alla indecente proposta di intitolazione di una via ad Almirante a Grosseto – si legge nella lettera del presidente del Pc Marco Barzanti -. Le inviamo anche l’appello che abbiamo rivolto al prefetto di Grosseto affinché, in qualità di rappresentante del Governo in ambito locale e di soggetto incaricato, secondo le norme in vigore, di una parte dell’iter autorizzativo per l’intitolazione di strade, piazze ed altri luoghi, dia parere contrario all’intitolazione a un gerarca fascista come Giorgio Almirante, corresponsabile politico, con il cosiddetto “Manifesto della morte”, di numerosi eventi che hanno seminato in vari comuni della provincia di Grosseto lutti tra partigiani e civili, consumati dalla follia nazifascista».
«In particolare proponiamo che la Regione Toscana – proseguono dal Pci -, attraverso i propri organi di governo come il Consiglio regionale, emani un dispositivo di legge o altra norma che vieti sul territorio toscano l’intitolazione di vie, strade, piazze o altre strutture e infrastrutture a gerarchi fascisti che, come Giorgio Almirante, mai si sono pentiti ma anzi hanno proseguito anche post guerra a perseguire un’ideologia contraria alla Costituzione e alle norme e considerata reato».
«Figure come Almirante si sono contraddistinte non per la lotta di Liberazione ma per l’ostinazione nel voler mantenere e difendere un regime che ha condotto il nostro Paese alla rovina e a trucidare anche in Toscana centinaia e centinaia di cittadine e cittadini. Ricordiamo inoltre che l’intitolazione di vie a persone avviene in favore di donne e uomini che si sono contraddistinti in vita per azioni e per conduzione della propria esistenza esemplari, che abbiano avuto valore sociale; persone che hanno considerato prioritari non gli interessi di parte ma quelli della comunità».
«Almirante – conclude il Pci – ha la responsabilità politica della strage di Niccioleta, dell’eccidio di Maiano Lavacchio, della morte di Norma Parenti e di altri tragici fatti che si sono consumati nella provincia di Grosseto e i fascisti-repubblichini, se non devono essere dimenticati, neppure devono essere “riesumati” e riabilitati con l’intitolazione, apparentemente semplice e pacifica, di una via: cosa con la quale si vuole invece mascherare una falsa pacificazione che, in realtà, è negazionismo e revisionismo di quanto storicamente avvenuto. In attesa di una Sua risposta, ringraziamo per l’attenzione e ci auguriamo che si possa arrivare al dispositivo normativo regionale antifascista in onore e per rispetto della memoria delle vittime dell’odio nazifascista».