FOLLONICA – Si è conclusa la “bottega artistica” che per due mesi ha visto gli artisti Giuliano Giuggioli, Dario Vella e Claudio Cionini impegnati nella realizzazione di tre grandi opere, in un cantiere aperto a tutti i passanti. Opere che ora andranno ad abbellire lo spazio riqualificato della Fonderia 1 di Follonica.
«Gli artisti – dichiara il sindaco Andrea Benini – hanno lavorato le loro opere fisicamente in questi spazi. Non si tratta di quadri fotografici, ma di qualcosa di più. Al centro del quadro di Giuggioli, ad esempio, vediamo il pane che si sovrappone alla fabbrica, un’immagine che ci consegna una prospettiva non solo rivolta al passato ma anche al futuro. L’idea è proprio quella di dare nuova vita a questo luogo. Ringraziamo Giuliano, Claudio e Dario per questa donazione, ognuno di loro è riuscito a darci una visione suggestiva e unica della nostra città».
«L’idea era proprio creare un cantiere contemporaneo – prosegue l’assessore alla Cultura Barbara Catalani – per far sì che questa mostra fosse visibile anche nel periodo della sua creazione. La fonderia è sempre stato un luogo votato all’arte. Anche quando era una fabbrica si avvaleva della creatività dell’uomo e non era basata su una semplice catena di montaggio. Ora torna ad essere un luogo di cultura ibrido, con molti eventi culturali dove incontrarsi e collaborare».
I tre quadri, delle dimensioni di due metri per quattro, sono esposti nella sala principale della Fonderia 1 e contengono tutti dei riferimenti alla Follonica che fu, filtrati attraverso la sensibilità di ciascun artista. Nel quadro di Giuggioli i mattoni rosati della fabbrica si fondono con una forma di pane, simbolo di vita e di fatica, mentre la tigre fiera, protagonista dell’opera di Vella, è circondata dai tipici stampi di ghisa che venivano prodotti a Follonica. Infine, lo scenario industriale raffigurato da Cioni ci riporta alle atmosfere fumose di un tempo, per riscoprire un passato ancora attuale.
«È un grande piacere riaprire la fabbrica così – afferma Giuliano Giuggioli –, togliendo il velo del passato e sfruttando la vocazione artistica del luogo. Qui venivano create opere utili per tutto il mondo ed è quindi naturale riaprire in nome dell’arte».
«Abbiamo passato due mesi spalla a spalla confrontandoci – prosegue Dario Vella –. Segno che questo spazio, al di là della sua bellezza, è importante per creare sinergie. Nel mio quadro la tigre rappresenta la passione, che è sempre aggressiva. Ognuno di noi ha una tigre che se non viene alimentata lo assale. Ho voluto calare questo concetto all’interno della fabbrica. Ringraziamo Giuliano, è stato molto generoso: per noi artisti è raro poter lavorare nella zona di origine».
«È stata una grande opportunità per condividere con tutti la realizzazione delle opere, una parte di lavoro che spesso non si vede – conclude Claudio Cionini -. Sono passati in tanti, e le parole di molte persone che conoscono la città sin da quando erano piccoli mi hanno molto aiutato a sviluppare il quadro. Una bellissima esperienza di condivisione».
La presentazione dei tre quadri dà anche il via alla nuova mostra di Giuliano Giuggioli, che sarà inaugurata il 15 luglio. Un’occasione per ripercorrere tutta la produzione artistica del pittore nel suo cinquantesimo anno di attività. Le opere esposte, di proprietà dell’autore, appartengono infatti a periodi diversi della sua vita, dagli esordi fino ad oggi.
Gli scatti delle tre opere nelle foto di Giorgio Paggetti.