SANTA FIORA – “‘Le chiacchiere non fanno farina’ dicevano una volta i nostri nonni, che magari avevano pochi titoli di studio nei cassetti ma erano ampiamente dotati di buonsenso e praticità. Negli ultimi anni abbiamo denunciato più volte la realtà di un paese che, a dispetto della narrazione ‘dell’ufficio propaganda’ diretto dal sindaco Balocchi, che da anni ci annuncia il prossimo arrivo dell’età dell’oro, mandando in onda le immagini di piazza Garibaldi con il ponte del Viadotto in un continuo postalmarket digitale, cerca di nascondere lo sporco sotto al tappeto”.
Non usano mezzi termini il segretario della Lega Amiata Gilberto Alviani e il referente di Santa Fiora Paolo Vichi.
“In questa estate, che segna il ventottesimo anno di amministrazione di sinistra – sostengono Alviani e Vichi – sta accadendo che ormai il tappeto non riesce più a nascondere la polvere, ma questa sta traboccando da tutte le parti, insieme al degrado totale, all’incuria, all’erba ancora non tagliata, ai parchi pubblici, una volta vanto di Santa Fiora e abbandonati a loro stessi, senza panchine, con le fontanelle chiuse, le piante secche, le staccionate marce e cadenti. Una situazione surreale e decadente, senza prospettive, specialmente ora che non ci sono più i soldi delle compensazioni ambientali dell’Enel. Un’amministrazione che è riuscita a dilapidare, in nove anni, una ventina di milioni di euro senza risolvere, anzi aggravando con altre opere assurde e a nostro giudizio inutili, le tante criticità che penalizzano il nostro territorio. Tutta una serie di opere faraoniche, alcune ereditate dalle precedenti amministrazioni, abbandonate e spesso incompiute e che sono sotto la spada di Damocle di controversie legali che, se perse, comporterebbero con ogni probabilità il crack finanziario del nostro Comune”.
“Il teleriscaldamento, spesso guasto, ha tariffe doppie rispetto a quelle praticate negli altri comuni geotermici che hanno impianti analoghi – attaccano Alviani e Vichi -. Il dissesto idrogeologico e l’abbandono del territorio, le attività commerciali ormai ridotte all’osso, con nessun posto di lavoro creato. Uno dei borghi più belli d’Italia e bandiera arancione è costantemente presente negli ultimi tre posti della graduatoria provinciale delle presenze turistiche”.
“Non ci sono più soldi questa è l’amara verità – denunciano il segretario Alviani ed il referente Vichi -. Quando c’erano, a nostro parere, sono stati sprecati. Non ci sono per tagliare l’erba, per aprire il teatro, per Santa Fiora in Musica, per sistemare la Peschiera, uno dei veri vanti del paese ma lontana dai fasti del passato, non ci sono per aggiustare la spaziatrice ferma da un anno. Non ci sono più soldi, e meno male, per pagare servizi televisivi e articoli propagandistici e che, per chi vive Santa Fiora fanno soltanto rabbia. Questa è la situazione e siamo certi che la gente non ha il paraocchi per vedere quella che è realmente la situazione”.