GROSSETO – “Sperimentazione e innovazione, gli unici antidoti per arrivare alla transizione agricola”. Attilio Tocchi, presidente di Confagricoltura Grosseto, nel corso della assemblea annuale dell’associazione, che si è svolta venerdì scorso presso la splendida struttura della Antica Fattoria La Parrina, davanti ai soci e agli ospiti, ha fornito spunti di riflessione ed elementi significativi per comprendere lo stato dell’arte dell’agricoltura anche in maremma.
“Lo scorso anno – spiega – lanciai un grido di allarme per il mondo agricolo. Quest’anno vogliamo invertire il paradigma ed ho preferito rendicontare come e dove intervenire sul nostro settore per arrivare alla transizione agricola, con politiche europee che non fanno ben sperare. Come sempre – prosegue Tocchi – gli agricoltori non si sono mai tirati indietro perché di fronte alle difficoltà che viviamo quotidianamente, come la mancanza di manodopera, la poca redditività che le imprese hanno nell’espletamento delle loro attività, l’incertezza verso il futuro determinata dalla Pac, continuiamo a perseverare nel nostro impegno. – Ed ecco l’elemento nuovo, su cui il presidente Tocchi pone la sua attenzione – A fronte di tutto ciò, Confagricoltura sta spingendo molto nella direzione della innovazione e della sperimentazione, palesando i principi della modernizzazione e della sostenibilità”.
“Il nostro impegno per lo sviluppo del polo agroalimentare della Toscana, che da qualche mese risulta essere operativo, è la conferma delle nostre convinzioni. Ma il binomio innovazione e sviluppo passa anche dall’impegno di Confagricoltura nella formazione del distretto biologico della maremma. Per noi tutto questo significa prendere atto che il momento, nonostante le difficoltà, si basa su progetti reali concreti non su parole. Noi lavoriamo per accompagnare le imprese agricole verso l’innovazione perché l’innovazione è crescita e sviluppo.” Transizione significa “cambiamento di uno stato” e dunque “cambiare” è per Tocchi la parola ordine a cui le aziende devono uniformarsi. Cambiare le abitudini produttive, le tecniche agronomiche, i modelli di mercato.
“Confagricoltura – afferma – vuole condizionare il mercato del lavoro accompagnando le imprese nella gestione del personale attraverso la gestione del Contratto di Lavoro e vuole, con la sua azione sindacale diminuire il costo del lavoro anche a beneficio dei lavoratori. Un clima sempre più pazzo di cui sono stati ultime vittime i colleghi emiliani, un mercato globalizzato, una stagnazione della ricerca, una limitata capacità di strategia politica, tutto questo non ci consente di essere competitivi e ci allontana dai bisogni di oltre 8 miliardi di esseri umani. Il settore primario ha questo compito, ma non il nostro. Il compito della nostra agricoltura – conclude Tocchi – e in particolare di quella maremmana, è produrre eccellenze, in mercati di nicchia, perché la tradizione, il gusto, la bellezza dei prodotti possano diventare l’essenza di uno star bene che nobilita l’uomo e rende la vita ricca di sensazioni. Questo è il nostro compito.”
All’assemblea, oltre al direttore Paolo Rossi, erano presenti anche il sindaco di Grosseto e presidente del Distretto Biologico, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il presidente del Polo dell’Agroalimentare, Guido Pallini, il presidente del Latte Maremma e dell’ITS, Fabrizio Tistarelli, il presidente della Cooperativa I Vignaioli di Scansano, Benedetto Grechi e il direttore di Confagricoltura Toscana, Alessandro Marchionne.